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martedì 1 aprile 2014

Medio Oriente: oltre 5mila palestinesi nelle carceri israeliane, tra loro anche 200 minori

www.infopal.it
In una dichiarazione, la "Società in sostegno ai prigionieri palestinesi" ha affermato che le forze d'occupazione israeliane trattengono nelle proprie carceri circa 5000 prigionieri tra Arabi e Palestinesi, distribuiti in 22 penitenziari di ogni tipologia. 

La società, nel comunicato rilasciato il 30 marzo, in occasione della Giornata della Terra, ha sottolineato la propria preoccupazione per le condizioni di vita davvero precarie di 19 detenute palestinesi, alle quali viene negata la possibilità di beneficiare dei diritti fondamentali. La più anziana di esse, Lina al-Jarbouni, proveniente dai territori occupati nel 1948, è stata condannata a 17 anni di reclusione, 11 dei quali già scontati.

Nella dichiarazione si aggiunge che 200 ragazzini palestinesi, di età inferiore ai 18 anni, languono nelle sezioni minorili dei penitenziari israeliani si "Meghiddo", "Hasharun" e "Ofer". Oltre alle umiliazioni arrecategli da tribunali che non tengono in minima considerazione la loro età, su questi ragazzi vengono sperimentati vari metodi di tortura. Si segnala poi la presenza, nei penitenziari israeliani, di 600 detenuti malati che soffrono a causa dell'inadempienza medica e per i ritardi nel somministrare le cure di cui abbisognano.

Tra essi, 160 vivono in condizioni di criticità cronica. Le loro malattie variano dal cancro a patologie allo stomaco, all'intestino, ai reni, al cuore, all'apparato respiratorio fino a includere casi di disabilità fisica o psichica. Questi detenuti, come ad esempio i sette casi clinici riscontrati dal "dipartimento medico del penitenziario di Ramla", vivono costantemente nel terrore di poter morire da un momento all'altro.

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