Nei giorni scorsi hanno lasciato il carcere il 31enne Nguyen Tien Trung e il 57enne Vi Duc Hoi. Entrambi erano stati arrestati e condannati per propaganda anti-governativa e tentativo di rovesciare il governo. In realtà chiedono un sistema multi-partitico e riforme istituzionali. Decisiva l’opera diplomatica dall’estero.

Hoi mantiene un atteggiamento critico verso il governo e sottolinea che solo grazie alle pressioni straniere, le autorità di Hanoi hanno ceduto rilasciandolo prima del termine. Egli nega vi siano problemi di salute dietro la liberazione, come avvenuto di recente in altri casi di dissidenti rilasciati perché malati terminali. Tuttavia, l'attivista rinnova le accuse contro un governo che "non ha pietà" per chi dissente.
Intervistata da Radio Free Asia (Rfa) la madre di Trung, Le Thi Tam, racconta lo stupore e la sorpresa del figlio alla notizia della scarcerazione, giunta improvvisa mentre era occupato con le faccende del mattino. "Siamo molto sorpresi - aggiunge la donna - e felici".
Nei primi giorni della scorsa settimana anche il noto attivista e dissidente Cu Huy Ha Vu, imprigionato per aver cercato di trascinare in giudizio il Primo Ministro vietnamita, è stato liberato ed estradato negli Stati Uniti. Nel 2011 egli era stato condannato a sette anni di prigione per "attività contro lo Stato".
Da tempo in Vietnam è in atto una campagna durissima del governo contro dissidenti, blogger, leader religiosi (fra cui buddisti), attivisti cattolici o intere comunità; decine gli arresti o i raid contro intere comunità, come successo lo scorso anno nella diocesi di Vinh, dove media e governo hanno promosso una campagna diffamatoria e attacchi mirati contro vescovo e fedeli. La repressione colpisce anche singoli individui, colpevoli di rivendicare il diritto alla libertà religiosa e al rispetto dei diritti civili dei cittadini.
Organizzazioni attiviste e osservatori internazionali in tema di libertà e diritti, fra cui Reporter senza frontiere (Rsf) affermano che il Vietnam è il secondo Paese al mondo per numero di blogger e dissidente imprigionati, preceduto dalla Cina.
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