I Fratelli musulmani hanno annunciato che "piu' di 23 mila detenuti politici cominceranno oggi uno sciopero della fame e un sit-in all'interno delle celle in segno di protesta contro la propria detenzione".
L'annuncio dello sciopero della fame di massa viene riportato da Ikhwan online, il sito ufficiale della Confraternita egiziana costretta alla clandestinità dal dicembre scorso dopo gli attentati seguiti alla defenestrazione del presidente Mohamed Morsi, espressione del loro movimento.
La protesta scatta due giorni dopo la conclusione delle elezioni presidenziali vinte da Abdel Fattah al Sisi. Il sito precisa che "nel quadro dell'escalation della loro protesta, i detenuti eviteranno di uscire durante l'ora d'aria, di ricevere visite o di comparire davanti ai tribunali". "L'Alleanza dei centri dei diritti dell'Uomo" ha sostenuto di aver ricevuto circa 5.000 messaggi di famiglie di detenuti che dichiarano la propria partecipazione alla protesta la quale durerà una settimana in 114 carceri sparsi in 24 dei 29 governatorati egiziani.
L'Organizzazione, sul proprio sito internet, annuncia inoltre la formazione di squadre di medici che seguiranno lo stato di salute degli scioperanti e interverranno in caso di necessità. Le richieste della protesta sono la "cessazione immediata della tortura nelle prigioni", la scarcerazione anch'essa "immediata di tutti i detenuti politici e la formazione di commissioni giudiziarie per la revisione di tutti i processi aperti dal 3 luglio ad oggi". Il riferimento, implicito, è al giorno della deposizione di Morsi.
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