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sabato 31 maggio 2014

Migrazioni e contrabbando - L’incubo dei migranti nello Yemen HRW fa luce sui campi di detenzione e tortura

L'Indro
Ogni anno, più di diecimila migranti attraversano il territorio dello Yemen per raggiungere l’Arabia Saudita. Human Rights Watch, l’organizzazione internazionale che si propone di difendere i diritti dei popoli nel mondo, ha fatto luce sul traffico illegale da milioni di dollari sviluppatasi intorno alla presenza e al passaggio dei migranti nello Yemen. 

Human Rights Watch, a seguito di attente e scrupolose ricerche effettuate in loco, ha rilasciato la scorsa settimana il suo rapporto shock dal titolo “Torture Camps in Yemen – The abuse of migrants by human traffickers in a climate of imputinity." Il quadro è chiaro nella sua gravità: nello Yemen, le migliaia di migranti africani che partono per cercare fortuna nella ricca Arabia Saudita, sono vittime di organizzazioni criminali che gestiscono un traffico illegale di forza lavoro in un clima di impunità.

Lo Yemen, paese situato lungo la direttiva che unisce il Corno d’Africa ai ricchi emirati del Golfo, accoglie una migrazione definibile come ‘mista’. Un melting-pot di persone che fuggono dall’Africa per i più svariati motivi. 

Non sono soltanto le persecuzioni politiche in Somalia e in Etiopia la ragione che spinge migliaia di uomini e donne a fuggire, ma anche le gravi condizioni socio-economiche legate alle ondate di siccità che disidratano le risorse dei villaggi africani. 

Un altro fattore da tenere in considerazione, è che ormai non tutti coloro che approdano nello Yemen godono dello status di rifugiati. Negli anni passati, i somali che richiedevano il riconoscimento della condizione di rifugiati, venivano accolti nei campi dedicati, gestiti dalle organizzazioni delle Nazioni Unite e messi a disposizione dalle autorità yemenite.

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