Un impegno a non riprendere le armi contro l’esercito e i civili nella Repubblica Democratica del Congo è stato messo nero su bianco dai ribelli del Movimento 23 marzo fuggiti in Uganda dopo la sconfitta militare dello scorso anno.
La firma dei documenti è stata confermata dalle Forze armate di Kampala, responsabili di un campo dove si trovano oggi quasi 1300 ex combattenti. Secondo più fonti, l’impegno sarebbe stato assunto nella prospettiva di poter beneficiare di un’amnistia annunciata dal presidente congolese Joseph Kabila in febbraio, relativa anche ad “azioni di guerra e reati politici”.
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