MISNA
L’Australia ha proposto al governo della Cambogia di considerare la possibilità di ospitare profughi provenienti da altri paesi. Conoscendo i dati negativi su diritti umani e sulla corruzione nel paese, la proposta ha suscitato immediate reazioni di molte organizzazioni interne alla Cambogia. Gli attivisti dicono che i profughi già presenti nel paese sono vittime di maltrattamenti e povertà e molti di loro sono costretti a rivolgersi a gruppi di sostegno, come il servizio per i rifugiati gestito dai gesuiti, per poter sopravvivere.
L’Australia, che è un paese molto più vasto, sembra, con questa proposta, voler accantonare le proprie responsabilità morali e internazionali su un paese molto più povero e non adeguato per tale accoglienza e tutt’oggi incapace di dare garanzie di sicurezza. Gli attivisti hanno anche ricordato un caso negativo, molto particolare, nei confronti di profughi avvenuto nel 2009 quando, 22 persone, di etnia uigura, donne e bambini, sono stati strappati a mano armata da un centro dell’Unhcr e deportati di nuovo in Cina. In seguito, ci sono state segnalazioni che quattro dei deportati erano stati condannati a morte e altri condannati al carcere a vita.
L’Australia, da tempo paese di immigrazione, ha già messo a punto reti e servizi per l’assistenza e l’integrazione dei rifugiati. Secondo gli esperti, sarebbe più economico e più umano inserire i rifugiati in Australia che in Cambogia.
Il ministero degli Esteri cambogiano ha detto che il governo ha accettato in linea di principio la proposta e formerà un comitato per studiarne i particolari. Tuttavia, ha precisato, saranno accolti solo quei rifugiati che volontariamente accetteranno di venire. Dal governo australiano, a tutt’oggi, non sono arrivati commenti o nuovi dettagli sul possibile accordo.
[PL]
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