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sabato 28 giugno 2014

Malawi: la storia di Suor Anna, l'angelo di bambini e detenuti - Aiuti alimentari e sanitari in carcere

L'Arena di Verona
Ai carcerati fornisce medicinali e cibo. Ha creato un'infermeria e corsi di recupero per ex galeotti. La francescana suor Anna originaria di Affi ha realizzato 54 scuole
Ben 65 villaggi in Malawi hanno scuole materne e rurali grazie a una suora veronese che vive nel paese africano dal 2002, dopo essere stata per una decina díanni in Tanzania e poi un lungo periodo di attività a Roma per la comunità delle Francescane ausiliare laiche missionarie dellíImmacolata, in cui entrò diciassettenne nel 1960. Sono 54 le scuole già costruite dalla missionaria originaria di Affi, una decina ancora organizzate sotto líalbero più grande del villaggio o una tettoia, mentre per altre cinque tutto il materiale di costruzione E' pronto per essere montato. Il villaggio collabora alla costruzione e alla gestione della scuola. 

Suor Anna con le offerte raccolte compera il materiale. Il capo villaggio che organizza il lavoro di preparazione e cottura dei mattoni, di scavo delle fondamenta, del trasporto dell'acqua. "Con le offerte si comperano il cemento, la calce, il legname e gli infissi e si paga la manodopera Con 3.500 euro si costruisce dal nulla una scuola mentre E' gratis il servizio dei docenti".

Sono già 3.400 i bambini che frequentano queste scuole rurali e che ricevono una refezione quotidiana che integra con una miscela di farina di soia e mais, arricchita con vitamine e zucchero, la dieta povera di proteine che ricevono a casa loro, mentre per alcuni orfani E' l'unico pasto di tuttala giornata: "Bastano 50 euro per alimentare per un mese tutti i bambini di un intero asilo", fa sapere suor Anna 

L'altro impegno della suora veronese è il progetto carceri: ne segue ben nove, di cui due minorili ed è l'unica persona autorizzata ad entrare nel braccio della morte. "Questi detenuti non possono vedere nessuno al di fuori del personale del carcere e sono líunica esterna che una volta al mese li può visitare.

Con i fondi dell'8 per mille destinati alla Chiesa cattolica siamo riusciti a costruire un'infermeria nel carcere di Chichiri, che aiuta a salvare molti perché non ci sono cibi speciali per i malati e aiuti sanitari", denuncia suor Anna, che ha avviato un programma alimentare per ottomila detenuti di cui 900 sieropositivi. Si finisce in carcere rischiando di morire per le dure condizioni, anche per piccoli reati, come una nonna che deve scontare sei mesi per aver rubato un paio di scarpe per il nipote orfano che doveva andare a scuola o una mamma al primo mese di gravidanza che è stata denunciata senza prove dal vicino per un furto di mais: E' rimasta in carcere per tutta la gravidanza, ha anche partorito là e il bambino è rimasto rinchiuso con lei. "Più della metà dei detenuti dorme seduta perché non cíè spazio per sdraiarsi.

Per affrontare la debilitazione delle malattie serve cibo per integrare l'alimentazione monotona che arriva dal carcere. Sono aiutata in questo da una cooperativa costituita per offrire un futuro e assistere gli ex carcerati inserendoli nel mondo del lavoro, con interventi nell'edilizia nella falegnameria e nella sartoria e maglieria. 

Un giovane segue le pratiche legali e un altro tiene le comunicazioni con le famiglie dei detenuti. Altri lavorano nei laboratori e insegnano un mestiere o danno ai più giovani la possibilità di prepararsi agli esami per ritornare a scuola", riferisce la religiosa veronese che ringrazia "gli amici di Affi e Illasi, mio fratello Giovanni e sua moglie Marta per le offerte, che sostengono i progetti, e gli organizzatori e i partecipanti alla cena benefica di Caprino". Per aiutarla ci si può rivolgere all'associazione "Con Anna per il Malawi" Onlus in via Chiesa 10 ad Affi (telefono 349.0896901).

di Vittorio Zambaldo

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