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sabato 21 giugno 2014

Medici Israele: obiettori per legge su alimentazione forzata detenuti in sciopero fame

La Presse
I medici israeliani "rifiutano assolutamente", per motivi etici, di procedere all'alimentazione forzata sui detenuti palestinesi in sciopero della fame. Lo ha detto il dottor Leonid Eidelman, direttore dell'associazione dei medici israeliana in un'intervista prima della votazione con cui il Parlamento deciderà se dare il via libera alla pratica.
L'alimentazione forzata "è un tipo di tortura", ha detto Eidelman ad Associated Press. "Questa legge non è necessaria, può essere dannosa e credo che non verrà messa in pratica perchè penso che i medici israeliani non collaboreranno", ha aggiunto. I 22mila medici dell'associazione israeliana, ha detto Eidelman, appoggiano la sua posizione. "Ci rifiutiamo assolutamente di cooperare su questa legge. Non esiste dibattito sulla questione. Non ho ricevuto, a eccezione di forse un caso, alcuna lettera da medici che siano a favore della legge", ha dichiarato.

L'approvazione della legge potrebbe arrivare al più presto lunedì, mentre la protesta da parte delle decine di detenuti in sciopero della fame entra nel terzo mese. Ottanta dei prigionieri in protesta sono stati ricoverati. L'alimentazione forzata dei detenuti prevede che i prigionieri ricevano il nutrimento tramite un tubo nasale. Eidelman afferma che la procedura potrebbe essere traumatica, dannosa e anche mortale poiché il tubo potrebbe perforare degli organi o causare emorragie interne.

Per la loro opposizione alla legge i medici israeliani hanno ottenuto il sostegno dell'Associazione medica mondiale, che ha rivolto un appello al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché riconsideri la legge. Il testo prevede l'alimentazione forzata per un detenuto se le autorità ritengono che la sua vita sia in pericolo. Il governo israeliano teme che un decesso in cella possa innescare dei disordini nelle prigioni e nei territori palestinesi, danneggiando così la sicurezza del Paese.

Finora gli ospedali israeliani hanno tenuto in vita i detenuti in sciopero della fame evitando questo metodo e ricorrendo alla somministrazione di glucosio, vitamine ed elettroliti. "Questi prigionieri non vogliono morire, ma esprimere i loro desideri", ha detto Eidelman. La legge non obbliga i medici ospedalieri a mettere in atto l'alimentazione forzata e per il momento non è chiaro chi se ne occuperà se il testo verrà approvato.

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