Un missionario battista sudcoreano è stato condannato ai lavori forzati a vita in Corea del Nord con l'accusa di spionaggio e di avere provato ad allestire chiese sotterranee.
Lo riferiscono i media nordcoreani, precisando che il processo si è svolto venerdì e che l'uomo ha ammesso di avere commesso atti religiosi anti-Corea del nord e "che ledono la dignità" della leadership suprema del Paese, in allusione alla famiglia di Kim Jong Un al potere.
Secondo la versione fornita da Pyongyang, l'uomo era stato arrestato a ottobre dopo essere entrato nel Paese dalla Cina.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.