Eseguita questa mattina la sentenza capitale comminata dal Tribunale intermedio di Dalian, città costiera della Cina settentrionale per un cittadino giapponese. Un’esecuzione collegata alla droga, probabilmente a contrabbando di anfetamine, ma senza che le autorità cinesi né quelle giapponesi abbiano diffuso dettagli.
L’applicazione della pena definitiva a Dalian, che ha riguardato un cinquantenne, è la quinta esecuzione di giapponesi dopo quelle motivate da traffico di stupefacenti nel 2010, a loro volta le prime verso cittadini giapponesi dalla normalizzazione dei rapporti tra i due paesi nel 1972.
Il ministero degli Esteri giapponese ha commentato confermando la politica di non ingerenza in questioni legali interne alla Repubblica popolare cinese, se adeguatamente motivate, ma ha segnalato come Tokyo segua con “un alto livello di interesse” l’esecuzione di propri cittadini nel paese con cui sono in corso contenziosi territoriali e che negli ultimi anni ha visto salire la tensione, alimentata insieme da eredità storiche e un crescente livello di nazionalismo.
Il ministero degli Esteri giapponese ha commentato confermando la politica di non ingerenza in questioni legali interne alla Repubblica popolare cinese, se adeguatamente motivate, ma ha segnalato come Tokyo segua con “un alto livello di interesse” l’esecuzione di propri cittadini nel paese con cui sono in corso contenziosi territoriali e che negli ultimi anni ha visto salire la tensione, alimentata insieme da eredità storiche e un crescente livello di nazionalismo.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.