Povertà e timore di violenze sessuali hanno fatto raddoppiare il numero delle ragazze che si sposano prima dei 18 anni. Prima dell'inizio della guerra civile i matrimoni di bambine erano il 13% di tutti i matrimoni, il numero ora è raddoppiato. Il 48% di loro vengono date a uomini che hanno almeno 10 anni più di loro. E "le ragazze sotto i 15 anni hanno cinque volte più probabilità di morire di parto rispetto alle donne cresciute".
Amman - Povertà e timore di violenze sessuali hanno fatto raddoppiare il numero dei matrimoni di bambine tra i 600mila rifugiati siriani in Giordania. La denuncia è contenuta in un rapporto di Save the Children, secondo il quale prima dell'inizio della guerra civile i matrimoni di bambine erano il 13% di tutti i matrimoni, numero "raddoppiato dall'inizio del conflitto".
Il rapporto specifica che il 48% delle ragazze sono costrette a unirsi con uomini di almeno 10 anni più grandi di loro. E "le ragazze che si sposano prima dei 18 anni hanno più probabilità di subire violenze domestiche rispetto alle loro coetanee che si sposano più tardi" e "sono a rischio estremo se e quando rimangono incinte". Ciò perché le conseguenze di "essere coinvolte in attività sessuali mentre i loro corpi si stanno ancora sviluppando sono devastanti: le ragazze sotto i 15 anni hanno cinque volte più probabilità di morire di parto rispetto alle donne cresciute".
Anche i dati dell'agenzia dell'Onu per l'infanzia (UNICEF) mostrano che tra i rifugiati siriani in Giordania, il tasso di matrimoni di bambine è aumentato dal 18 per cento di tutti i matrimoni nel 2012, al 25 per cento nel 2013 ed è balzato al 32 per cento nel primo trimestre del 2014. L'UNICEF evidenzia anche il fatto che le spose-bambine "hanno anche più limitate opportunità economiche, in quanto perdono la scuola e possono rimanere vittime di un circolo vizioso di povertà".
"In quanto rifugiate - si legge nel rapporto di Save The Children - le famiglie vedono diminuire le loro risorse e sono prive di opportunità economiche". "Allo stesso tempo, sono ben consapevoli della necessità di proteggere le loro figlie dalla minaccia di violenza sessuale". "Sotto queste pressioni, alcune famiglie ritengono il matrimonio precoce il modo migliore per proteggere le proprie figlie e migliorare la loro situazione economica".
Il rapporto specifica che il 48% delle ragazze sono costrette a unirsi con uomini di almeno 10 anni più grandi di loro. E "le ragazze che si sposano prima dei 18 anni hanno più probabilità di subire violenze domestiche rispetto alle loro coetanee che si sposano più tardi" e "sono a rischio estremo se e quando rimangono incinte". Ciò perché le conseguenze di "essere coinvolte in attività sessuali mentre i loro corpi si stanno ancora sviluppando sono devastanti: le ragazze sotto i 15 anni hanno cinque volte più probabilità di morire di parto rispetto alle donne cresciute".
Anche i dati dell'agenzia dell'Onu per l'infanzia (UNICEF) mostrano che tra i rifugiati siriani in Giordania, il tasso di matrimoni di bambine è aumentato dal 18 per cento di tutti i matrimoni nel 2012, al 25 per cento nel 2013 ed è balzato al 32 per cento nel primo trimestre del 2014. L'UNICEF evidenzia anche il fatto che le spose-bambine "hanno anche più limitate opportunità economiche, in quanto perdono la scuola e possono rimanere vittime di un circolo vizioso di povertà".
"In quanto rifugiate - si legge nel rapporto di Save The Children - le famiglie vedono diminuire le loro risorse e sono prive di opportunità economiche". "Allo stesso tempo, sono ben consapevoli della necessità di proteggere le loro figlie dalla minaccia di violenza sessuale". "Sotto queste pressioni, alcune famiglie ritengono il matrimonio precoce il modo migliore per proteggere le proprie figlie e migliorare la loro situazione economica".
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