''La situazione alle frontiere marittime dell'Europa richiede un'azione urgente e concertata, che si focalizzi sull'obiettivo generale di salvare vite umane. Gli arrivi via mare, soprattutto di siriani ed eritrei, sono continuati senza sosta nella prima parte del 2014 - ricorda l'Unhcr - segnando un aumento pari a oltre quattro volte il numero degli arrivi in Italia nello stesso periodo del 2013; le isole greche, a loro volta, hanno visto arrivare sulle proprie coste un numero significativo di persone.
Un simile incremento degli arrivi ha portato con sé sfide significative, che comportano tra le altre cose frequenti e costose operazioni di ricerca e soccorso. Anche la capacità di accoglienza e di screening degli Stati membri che si affacciano sul Mediterraneo e al di là di esso è stata messa sotto pressione, richiedendo l'attenzione sia degli Stati costieri che di quelli non costieri''.
L'Unhcr ''incoraggia l'Italia affinché guidi le discussioni sulla condivisione delle responsabilità e sulle politiche a livello europeo, in modo che si mantenga l'attenzione sull'accesso al territorio e sulla protezione per coloro che cercano asilo. La presidenza italiana sovrintenderà pertanto alla necessarioa discussione su quali passi in avanti intraprendere in materia di protezione nell'Ue''.
L'Unhcr ''incoraggia l'Italia affinché guidi le discussioni sulla condivisione delle responsabilità e sulle politiche a livello europeo, in modo che si mantenga l'attenzione sull'accesso al territorio e sulla protezione per coloro che cercano asilo. La presidenza italiana sovrintenderà pertanto alla necessarioa discussione su quali passi in avanti intraprendere in materia di protezione nell'Ue''.
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