Le forze di sicurezza irachene e alcune milizie sciite filo-governative avrebbero effettuato alcune esecuzioni sommarie in risposta alle violenze dei jihadisti sunniti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil).
La denuncia arriva dagli attivisti di Human Right Watch (Hrw), secondo i quali almeno 255 prigionieri delle forze di sicurezza sarebbero stati giustiziati nell'ultimo mese. Le esecuzioni si sarebbero verificate in diverse città a partire dal 9 giugno e tra le vittime ci sarebbero almeno otto minorenni.
L'ong spiega di aver incrociato numerose testimonianze di esecuzioni extragiudiziarie di prigionieri a Mosul e Tal Afar (provincia settentrionale di Nineveh), a Baaquba e Jumarkhe (provincia orientale di Diyala) e a Rawa (provincia occidentale di Anbar). Nel rapporto di Hrw si sottolinea come gran parte del personale di sicurezza coinvolto nelle esecuzioni sia di fede sciita, mentre le vittime sarebbero sunniti.
"Le uccisioni di massa extragiudiziarie possono costituire una prova di crimini di guerra o crimini contro l'umanità e sembrano essere atti di vendetta per le atrocità commesse dall'Isil", si legge nel rapporto degli attivisti di Hrw.
L'ong spiega di aver incrociato numerose testimonianze di esecuzioni extragiudiziarie di prigionieri a Mosul e Tal Afar (provincia settentrionale di Nineveh), a Baaquba e Jumarkhe (provincia orientale di Diyala) e a Rawa (provincia occidentale di Anbar). Nel rapporto di Hrw si sottolinea come gran parte del personale di sicurezza coinvolto nelle esecuzioni sia di fede sciita, mentre le vittime sarebbero sunniti.
"Le uccisioni di massa extragiudiziarie possono costituire una prova di crimini di guerra o crimini contro l'umanità e sembrano essere atti di vendetta per le atrocità commesse dall'Isil", si legge nel rapporto degli attivisti di Hrw.
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