Da sabato 12 luglio è legge il “Protection of Pakistan bill 2014″, la legge anti-terrorismo contestata dalla associazioni per i diritti umani perché permette alle forze di sicurezza anche di sparare a vista ai sospetti in alcuni casi, nonché di trattenerli in centri detenzione segreti fino a 60 giorni.
Oggi il presidente pakistano Mamnoon Hussain ha posto la sua firma al provvedimento. La legge permette le intercettazioni nonché le retate e raddoppia a 20 anni il periodo di detenzione per gli accusati di terrorismo. Le ONG, ora, temono violazioni dei diritti basilari dell’individuo.
La legge è stata voluta per combattere i talebani nel Nord Waziiristan. Sabato un attacco aereo dell’esercito ha ucciso 13 sospetti militanti a Mir Ali dove il 15 giugno le forze armate avevano lanciato una pesante operazione contro i talebani. Il raid ha distrutto sette nascondigli degli insorti, precisa l’esercito. Sinora, aggiunge, sono 400 i militanti uccisi, sebbene ci siano vittime anche tra attivisti e civili. Dall’inizio delle operazioni, più di 800mila persone sono fuggite dalla regione, facendo temere una crisi umanitaria.
di Monica Ricci Sargentini
La legge è stata voluta per combattere i talebani nel Nord Waziiristan. Sabato un attacco aereo dell’esercito ha ucciso 13 sospetti militanti a Mir Ali dove il 15 giugno le forze armate avevano lanciato una pesante operazione contro i talebani. Il raid ha distrutto sette nascondigli degli insorti, precisa l’esercito. Sinora, aggiunge, sono 400 i militanti uccisi, sebbene ci siano vittime anche tra attivisti e civili. Dall’inizio delle operazioni, più di 800mila persone sono fuggite dalla regione, facendo temere una crisi umanitaria.
di Monica Ricci Sargentini
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