Un bravo e premiato fotografo statunitense ha viaggiato con le più di 300 mila persone che sono scappate dalle zone conquistate dall'ISIS, tra lunghe code e tempeste di sabbia
Dall’inizio di giugno i militanti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) – uno dei gruppi islamici sunniti più estremisti in circolazione – stanno combattendo contro l’esercito iracheno e sono riusciti a conquistare circa un terzo del paese, tra cui molte città e regioni rilevanti, per ricostruirvi il califfato. Il paese – a maggioranza sciita – è praticamente diviso in tre zone: la capitale Baghdad e il sud sotto il controllo del governo, il Kurdistan e Kirkuk sotto il controllo dei curdi, diverse province a nord-ovest e nord-est controllate dall’ISIS.
FOTO GALLERY |
A causa dei continui combattimenti, moltissime persone sono fuggite per cercare di mettersi in salvo, dirigendosi soprattutto nella zona amministrata dai curdi.
Mosul, nel nord del paese, è una delle prime città conquistate dall’ISIS, e migliaia di abitanti sono scappati dirigendosi soprattutto nelle zone curde, considerate tra le più sicure e controllate.
Mosul, nel nord del paese, è una delle prime città conquistate dall’ISIS, e migliaia di abitanti sono scappati dirigendosi soprattutto nelle zone curde, considerate tra le più sicure e controllate.
Sabato scorso i peshmerga – i combattenti indipendentisti curdi – hanno chiuso le frontiere impedendo l’entrata ai rifugiati, ma il giorno successivo le hanno riaperte, permettendo alle famiglie di entrare dopo accuratissimi controlli.
Alcune sono state accolte nelle moschee, nelle chiese, negli hotel, nelle scuole e negli edifici pubblici, ma moltissime vivono nelle tende e nei campi appositamente allestiti dalle organizzazioni internazionali, dove bisogna aspettare ore in fila per registrarsi ed essere accolti, e poi per l’acqua, il cibo, e i beni di prima necessità.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.