Negli Usa sono più di tremila le persone recluse in attesa di essere eseguite. Nonostante il numero sia in calo, stati come California e Florida detengono ancora il primato delle esecuzioni. A renderlo noto il rapporto un report del Naacp.
Il rapporto trimestrale curato dal Naacp (National Association for the Advancement of Colored People) registra che alla data del 1° gennaio 2014, i detenuti nei bracci della morte Usa erano 3.070, cinquantacinque in meno rispetto alla stesso periodo dell'anno precedente. Dal 2000, il numero complessivo dei detenuti dei bracci della morte statunitensi è diminuito del 16%.
Il primato di California e Florida. Il braccio della morte più popoloso rimane, come ormai da moltissimi anni, quello della California dove sono recluse 742 persone, seguito da Florida (410), Texas (278), Alabama (198) e Pennsylvania (193). Al di sopra dei cento detenuti ci sono anche North Carolina, Ohio e Arizona. Mentre Georgia Louisiana, Nevada, Tennessee e il braccio della morte federale di Terre Haute in Indiana detengono più di cinquanta condannati a morte.
Etnia e sesso. La maggioranza dei detenuti, il 43,09%, è di etnia caucasica, mentre il 41,82% è afro americano. Ispanici, asiatici e nativi americani costituiscono invece il 16% dei reclusi nei bracci della morte. Per quanto riguarda il genere la differenza è marcata. Sono sessanta le donne in attesa della pena capitale, l'1,95% dei condannati.
I numeri della pena di morte. Dal 1976 all'inizio del 2014 sono state giustiziate 1359 persone. Divise per sesso, le persone giustiziate sono 1346 uomini (99,04) e 13 donne (0,96%). Le 1359 persone giustiziate erano state condannate per un totale di 2005 omicidi. Di questo omicidi, 1352 erano stati contro bianchi (76,41%), 300 contro neri (14,96%), 130 contro ispanici (6,48%), 38 contro asiatici (1,90%) e 5 contro nativi americani (0,25%).
Il primato di California e Florida. Il braccio della morte più popoloso rimane, come ormai da moltissimi anni, quello della California dove sono recluse 742 persone, seguito da Florida (410), Texas (278), Alabama (198) e Pennsylvania (193). Al di sopra dei cento detenuti ci sono anche North Carolina, Ohio e Arizona. Mentre Georgia Louisiana, Nevada, Tennessee e il braccio della morte federale di Terre Haute in Indiana detengono più di cinquanta condannati a morte.
Etnia e sesso. La maggioranza dei detenuti, il 43,09%, è di etnia caucasica, mentre il 41,82% è afro americano. Ispanici, asiatici e nativi americani costituiscono invece il 16% dei reclusi nei bracci della morte. Per quanto riguarda il genere la differenza è marcata. Sono sessanta le donne in attesa della pena capitale, l'1,95% dei condannati.
I numeri della pena di morte. Dal 1976 all'inizio del 2014 sono state giustiziate 1359 persone. Divise per sesso, le persone giustiziate sono 1346 uomini (99,04) e 13 donne (0,96%). Le 1359 persone giustiziate erano state condannate per un totale di 2005 omicidi. Di questo omicidi, 1352 erano stati contro bianchi (76,41%), 300 contro neri (14,96%), 130 contro ispanici (6,48%), 38 contro asiatici (1,90%) e 5 contro nativi americani (0,25%).
Gli analisti del Naacp notano che a livello nazionale, circa metà degli omicidi hanno come vittime persone di colore e che la percentuale di persone condannate a morte per aver ucciso un nero (circa 15%) denota una sproporzione generata da motivi razziali.
Dei 2005 omicidi puniti con l'esecuzione, 1026 erano stati contro maschi (51,17%) e 979 contro femmine (48,83%). Il rapporto contiene anche altri dati, compresa una breve trattazione dei più recenti sviluppi legislativi circa la pena di morte.
L'ultima esecuzione. Eddie Davis, 45 anni, è l'ultimo recluso giustiziato in ordine di tempo negli Stati Uniti. Era stato condannato a morte il 30 giugno 1995 dopo aver confessato di aver violentato e ucciso Kimberly Waters, la figlia di 11 anni della sua convivente. Il 26 giugno la Corte Suprema della Florida aveva accolto un ricorso di Davis , e aveva ordinato ad una corte di grado inferiore di esaminare il suo caso poiché il condannato sosteneva che, essendo affetto da porfiria, una malattia ematica genetica, su di lui il primo dei tre farmaci dell'iniezione letale avrebbe causato fortissimi dolori addominali, nausea e vomito. Il 1° luglio il giudice Donald Jacobsen della Polk County, dopo aver ascoltato un esperto che ha definito "altamente improbabile" l'eventualità prospettata da Davis, ha respinto il ricorso. Davis diventa il settimo giustiziato di quest'anno in Florida, l'ottantottesimo da quando la Florida ha ripreso le esecuzioni nel 1979 e il giustiziato n° 1383 da quando, il 17 gennaio 1977, gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni.
di Chiara Nardinocchi
L'ultima esecuzione. Eddie Davis, 45 anni, è l'ultimo recluso giustiziato in ordine di tempo negli Stati Uniti. Era stato condannato a morte il 30 giugno 1995 dopo aver confessato di aver violentato e ucciso Kimberly Waters, la figlia di 11 anni della sua convivente. Il 26 giugno la Corte Suprema della Florida aveva accolto un ricorso di Davis , e aveva ordinato ad una corte di grado inferiore di esaminare il suo caso poiché il condannato sosteneva che, essendo affetto da porfiria, una malattia ematica genetica, su di lui il primo dei tre farmaci dell'iniezione letale avrebbe causato fortissimi dolori addominali, nausea e vomito. Il 1° luglio il giudice Donald Jacobsen della Polk County, dopo aver ascoltato un esperto che ha definito "altamente improbabile" l'eventualità prospettata da Davis, ha respinto il ricorso. Davis diventa il settimo giustiziato di quest'anno in Florida, l'ottantottesimo da quando la Florida ha ripreso le esecuzioni nel 1979 e il giustiziato n° 1383 da quando, il 17 gennaio 1977, gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni.
di Chiara Nardinocchi
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