Un rapporto di 71 pagine, pubblicato lo scorso maggio da Human Rights Watch, mostra con prove ed interviste ad ex-sicari che nella regione di Mindanao per anni è in azione uno squadrone della morte che mira anche a bambini di strada. Gli omicidi sarebbero stati eseguiti su ordine del l’ex sindaco della città di Tagum , a Mindanao. L’ex sindaco ha negato le accuse.
Bambini di strada filippini |
“L’ex sindaco di Tagum City ha contribuito a organizzare e finanziare uno squadrone della morte legato all’assassinio di centinaia di residenti”, ha detto Phelim Kine, vice direttore per l’Asia di Human Rights Watch. “[Il sindaco] chiamava ‘erbacce’ questi cittadini. Lui e altri funzionari della città e la polizia hanno sottoscritto omicidi mirati, come una forma perversa di controllo del crimine”, Kine ha aggiunto.
“ Tali rivelazioni non sono una novità nelle Filippine”, scrive a Ucanews padre Colombano Shay Cullen, irlandese, che nel 1974 ha istituito la Fondazione Preda, nella città di Olongapo, per promuovere i diritti umani ed in particolare i diritti dei bambini, commentando il documento. “Altri funzionari di altre città in tutto il paese sono stati accusati di usare squadroni della morte per uccidere i bambini di strada e chiunque è considerato una minaccia o un critico del governo locale. Ben 298 vittime sono state documentate nel rapporto di Human Rights Watch. Questo non è il primo rapporto di condanna che ha documentato il lato oscuro dei funzionari del governo filippino, dei politici, della polizia, dei militari e di società private che sono accusati di utilizzare squadre di assassini privati che vanno in giro in moto a uccidere bambini, sacerdoti, missionari, pastori ed operatori dei diritti umani. Abbiamo documentato molti di questi omicidi. Molto pochi sono stati ritenuti responsabili e nessun mandante è stato accusato.
Le uccisioni sono fatte per scacciare l’accattonaggio dei ragazzi di strada, creare paura e mettere a tacere i critici e difensori dei diritti umani. Questo è come la piccola minoranza di élite, di ricchi filippini usano la paura, la forza e l’omicidio per intimidire la gente comune, imbrogliare alle elezioni e restare al potere attraverso dinastie familiari. I sicari lo fanno per soldi e le élite lo fanno per vantaggio politico ed economico.
La relazione dà credito alle numerose accuse fatte da lavoratori filippini per i diritti umani per molti anni, tra cui io stesso. Anch’io sono stato esposto davanti ad uno squadrone della morte e citato in giudizio dall’ex sindaco della città di Davao, Benjamin De Guzman, nel 1999. Dopo un anno di straziante difesa legale e una paurosa visita a Davao, dove i bambini di strada mi hanno fatto da cordone protettivo per accompagnarmi in modo sicuro all’aeroporto, il sindaco De Guzman ha ritirato la denuncia il giorno in cui dovevo essere chiamato in giudizio da un giudice di Davao. L’intervento di Mons. Fernando Capalla di Davao ha convinto il sindaco a ritirare l’accusa.
Il fratello dell’arcivescovo, Romy Capalla, un difensore dei diritti umani, è stato assassinato con un proiettile alla testa, nel marzo 2014, per il suo lavoro in difesa dei diritti dei piccoli agricoltori che si erano organizzati in cooperativa per affermarsi economicamente. Il loro zuccherificio è stato bruciato.
Nella città di Davao , gli omicidi continuano fino ad oggi e sono anche lodati e considerati necessari da alcuni funzionari governativi. I dirigenti della Chiesa ne parlano raramente e raramente promuovono campagne contro squadroni della morte per omicidi e ingiustizie sociali, anche quando i lavoratori della Chiesa, giornalisti e sacerdoti missionari vengono uccisi per una presa di posizione con i poveri e gli oppressi.
Un sondaggio dell’ Ateneo de Davao University, gestito dai gesuiti, fatto nel maggio scorso, mostra che il 98% della popolazione della città, tutti i buoni cattolici senza dubbio, sono soddisfatti della prestazione generale di Rodrigo Duerte, sindaco della città di Davao che, presumibilmente, è stato collegato con la squadra della morte. Duterte ha smentito le voci e le accuse. Un’approvazione con simili giudizi sono stati dati al governo della città di Davao, al vice sindaco, mentre la forza di polizia della città ha ottenuto un indice di gradimento del 77%. Un indice di gradimento sterline: la gente fa meglio ad approvare, oppure …”
[PL]
“ Tali rivelazioni non sono una novità nelle Filippine”, scrive a Ucanews padre Colombano Shay Cullen, irlandese, che nel 1974 ha istituito la Fondazione Preda, nella città di Olongapo, per promuovere i diritti umani ed in particolare i diritti dei bambini, commentando il documento. “Altri funzionari di altre città in tutto il paese sono stati accusati di usare squadroni della morte per uccidere i bambini di strada e chiunque è considerato una minaccia o un critico del governo locale. Ben 298 vittime sono state documentate nel rapporto di Human Rights Watch. Questo non è il primo rapporto di condanna che ha documentato il lato oscuro dei funzionari del governo filippino, dei politici, della polizia, dei militari e di società private che sono accusati di utilizzare squadre di assassini privati che vanno in giro in moto a uccidere bambini, sacerdoti, missionari, pastori ed operatori dei diritti umani. Abbiamo documentato molti di questi omicidi. Molto pochi sono stati ritenuti responsabili e nessun mandante è stato accusato.
Le uccisioni sono fatte per scacciare l’accattonaggio dei ragazzi di strada, creare paura e mettere a tacere i critici e difensori dei diritti umani. Questo è come la piccola minoranza di élite, di ricchi filippini usano la paura, la forza e l’omicidio per intimidire la gente comune, imbrogliare alle elezioni e restare al potere attraverso dinastie familiari. I sicari lo fanno per soldi e le élite lo fanno per vantaggio politico ed economico.
La relazione dà credito alle numerose accuse fatte da lavoratori filippini per i diritti umani per molti anni, tra cui io stesso. Anch’io sono stato esposto davanti ad uno squadrone della morte e citato in giudizio dall’ex sindaco della città di Davao, Benjamin De Guzman, nel 1999. Dopo un anno di straziante difesa legale e una paurosa visita a Davao, dove i bambini di strada mi hanno fatto da cordone protettivo per accompagnarmi in modo sicuro all’aeroporto, il sindaco De Guzman ha ritirato la denuncia il giorno in cui dovevo essere chiamato in giudizio da un giudice di Davao. L’intervento di Mons. Fernando Capalla di Davao ha convinto il sindaco a ritirare l’accusa.
Il fratello dell’arcivescovo, Romy Capalla, un difensore dei diritti umani, è stato assassinato con un proiettile alla testa, nel marzo 2014, per il suo lavoro in difesa dei diritti dei piccoli agricoltori che si erano organizzati in cooperativa per affermarsi economicamente. Il loro zuccherificio è stato bruciato.
Nella città di Davao , gli omicidi continuano fino ad oggi e sono anche lodati e considerati necessari da alcuni funzionari governativi. I dirigenti della Chiesa ne parlano raramente e raramente promuovono campagne contro squadroni della morte per omicidi e ingiustizie sociali, anche quando i lavoratori della Chiesa, giornalisti e sacerdoti missionari vengono uccisi per una presa di posizione con i poveri e gli oppressi.
Un sondaggio dell’ Ateneo de Davao University, gestito dai gesuiti, fatto nel maggio scorso, mostra che il 98% della popolazione della città, tutti i buoni cattolici senza dubbio, sono soddisfatti della prestazione generale di Rodrigo Duerte, sindaco della città di Davao che, presumibilmente, è stato collegato con la squadra della morte. Duterte ha smentito le voci e le accuse. Un’approvazione con simili giudizi sono stati dati al governo della città di Davao, al vice sindaco, mentre la forza di polizia della città ha ottenuto un indice di gradimento del 77%. Un indice di gradimento sterline: la gente fa meglio ad approvare, oppure …”
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