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mercoledì 27 agosto 2014

Iraq, i turcomanni assediati dall’Isis. L’allarme dell’Onu: “Si rischia il massacro”

La Stampa
I jihadisti dello Stato islamico minacciano gli sciiti della città di Amerli. L’ayatollah Al-Sistani: «Bisogno andare in loro soccorso».
Amerli
Dopo l’assedio agli yazidi sul Monte Sinjar, adesso sono gli sciiti turcomanni della città di Amerli che rischiano la carneficina, circondati da settimane dai jihadisti dello Stato islamico. Ieri il grande ayatollah Ali Al-Sistani, la massima autorità religiosa sciita dell’Iraq, aveva lanciato l’allarme e chiesto alle autorità di “andare in soccorso degli abitanti di questa città”.

“La situazione degli abitanti è disperata e necessita di un intervento immediato per impedire un possibile massacro”, gli ha fatto eco oggi il rappresentante speciale dell’Onu a Baghdad, Nickolay Mladenov, invitando il governo iracheno a “fare il possibili per rompere l’assedio e permettere agli abitanti di ricevere aiuti umanitari vitali o di lasciare la città in condizioni degne”. Questa città di circa 20mila abitanti è circondata ormai da fine giugno dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico e lamenta scarsità di cibo e altri generi di prima necessità.

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