Oltre 2.000 rifugiati siriani sono rimasti bloccati sulle montagne nel Nord-Est del Libano, senza soccorsi, mentre cercavano di rientrare nel loro Paese. Lo ha riferito all’agenzia Afp una religiosa che organizza il rientro dei profughi e grazie alla quale altri 1.700 rifugiati avevano potuto fare ritorno in Siria nei giorni scorsi.
«Tra i 2.000 e i 2.500 siriani, che avevano lasciato Arsal, si trovano ora sulle montagne sopra questa località e non possono essere raggiunti dalle organizzazioni non governative perchè si tratta di una zona militare», ha detto la religiosa, suor Agnese.
I rifugiati bloccati, ha sottolineato la suora, dovevano partire con altri 1.700 che sono riusciti a passare il confine, ma gli organizzatori dell’operazione non sono riusciti a portarli con loro. Ora gli abitanti di Arsal impediscono loro di tornare nella cittadina. Arsal, a maggioranza sunnita e in gran parte solidale con la rivolta in Siria, ospita quasi 50.000 profughi siriani. All’inizio di agosto la cittadina e i suoi dintorni sono stati teatro di combattimenti tra l’esercito libanese e centinaia di jihadisti ostili al regime di Damasco che si erano infiltrati dalla Siria. I miliziani si sono poi ritirati, portando però con sè una ventina di soldati fatti prigionieri e la tensione nella regione rimane alta
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