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giovedì 28 agosto 2014

Unhcr, strage nel Mediterraneo: "1600 morti in 3 mesi". E Mare Nostrum: "Ha salvato migliaia di vite"

La Repubblica
L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati presenta a Ginevra il rapporto annuale: dall'inizio dell'anno sono 1889 le vittime in mare. Apprezzamento per l'operazione della Marina: "Ma adesso serve intervento europeo. L'Onu: "Italia non sia lasciata sola". Quirinale sostiene proposte Alfano
Roma - Quasi 1900 morti (precisamente 1889) dall'inizio dell'anno, di cui 1600 negli ultimi 3 mesi. I numeri dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fotografano - qualora ce ne fosse ancora bisogno - le propoporzioni della strage di migranti che si consuma nel Mediterraneo.

Un bilancio aggravato all'aumento dei flussi: nel 2014, infatti sono stati 124.380 (dati Unhcr) gli arrivi via mare in Europa (nel 2013 erano stati 60mila), di cui ben 108.172 in Italia (al 24 agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non accompagnati.

In questa panorama almeno una nota positiva riguarda l'operazione Mare Nostrum della Marina italiana che - secondo l'Unhcr - ha consentito di "salvare migliaia di vite", ma ora, "la drammatica situazione ai confini marittimi dell'Europa richiede un'azione europea urgente e concertata". Come afferma Melissa Fleming, portavoce dell'Alto commissariato parlando a Ginevra.

Posizione a cui si alinea il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric, secondo il quale "l'Italia non puo" esser lasciata sola a far fronte alla crisi dell'immigrazione. "Non dovrebbe esser lasciato a un solo Paese il compito di far fronte al massiccio flusso di migranti", ha detto Dujarric invocando uno "sforzo internazionale"

Dichiarazioni che arrivano proprio mentre a Roma gli esperti della Commissione europea, delle autorità italiane e dell'agenzia europea per la protezione delle frontiere, Frontex, sono riuniti per discutere il possibile avvio di una missione rafforzata di Frontex nel Mediterraneo, definita "Frontex Plus". L'esito della riunione tecnica di oggi sarà discusso domani a Bruxelles dalcommissario Ue per gli affari interni, Cecilia Malmstrom e dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Il titolare del Viminale è stato ricevuto oggi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha espresso "vivo apprezzamento" per le proposte che Alfano porterà a Bruxelles.

Il rapporto dell'Unhcr. Secondo gli al dati diffusi dall'Unhcr sono 156.827 le richieste d'asilo avanzate nei 28 paesi membri dell'Unione europea tra gennaio e maggio 2014. Di queste, 25.026 sono le domande arrivate in Italia tra il gennaio e il giugno 2014, provenienti soprattutto dal Mali (4.746), Nigeria (3.490), Gambia (3.367), Pakistan (2.979) e Senegal (1.964).

Una cifra che in sei mesi ha quasi raggiunto il totale delle richieste d'asilo pervenute in Italia nell'intero 2013, pari a 27.830. Il rapporto evidenzia anche la crescita del 32% delle domande d'asilo giunte nell'Ue nel 2013 (398.200) rispetto al 2012 (301.000).

Una percentuale in crescita che ha caratterizzato anche l'Italia. Negli ultimi due anni la Penisola passa dalle 17.350 richieste d'accoglienza del 2012 alle 27.830 del 2013, registrando un aumento del 60%. A detenere il primato delle domande fra i paesi industrializzata è stata la Germania, alla quale solo l'anno scorso si sono rivolti 109.600 migranti. Subito a seguire gli Stati Uniti (88.400), Francia (60.100), Svezia (54.300) e Turchia (44.800).

I richiedenti asilo provengono soprattutto dalla Siria, dalla Russia, dall'Afghanistan, dall'Iraq, dalla Serbia e dal Kosovo. Proprio la guerra civile ha reso la Siria il principale serbatoio mondiale di domande: nel 2013, sono state 56.400 le persone che chiedevano di essere riconosciute come rifugiati, più del doppio rispetto al 2012 (25.200) e sei volte di più rispetto al 2011 (8.500).

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