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mercoledì 10 settembre 2014

Botswana: i vescovi chiedono il rispetto dei diritti umani

Radio Vaticana
“È responsabilità dei cittadini esercitare il diritto di scegliere leader e governi che rispettino la dignità umana e creino condizioni di vita migliori per tutti”: lo scrive mons. Valentine Tsamma Seane, vescovo di Gaborone, in Botswana, in una lettera pastorale. 

La missiva è stata pubblicata in questi giorni, dopo che le autorità locali hanno indetto, per il prossimo 24 ottobre, le elezioni generali. Invitando gli elettori ad esercitare il diritto di voto, il presule sottolinea che le elezioni sono “una grande opportunità per valutare e compiere le proprie scelte”.

Rivolgendosi, poi, ai futuri leader, mons. Seane ricorda che il loro compito primario è quello di “dare modo, alla popolazione, di contribuire a far sì che qualcosa di straordinario possa accadere”. “Il mondo cristiano – continua il presule – vede la leadership come una condivisione delle risorse della Divina Provvidenza”; per questo, “i cristiani usano il loro diritto al voto per scegliere un governo che faciliti la venuta del Regno di Dio sulla terra, un Regno che provvederà al nostro pane quotidiano, alla pace, alla prosperità ed al rispetto della dignità umana, dando risalto al bene comune ed alla condivisione”. “Votiamo con consapevolezza”, esorta ancora mons. Seane, invitando i cittadini ad informarsi sui programmi dei partiti politici in lizza.

Quindi, la sottolineatura del presule va al compito della Chiesa: con il suo “ruolo spirituale, essa collega presente e futuro del Paese, motivando l’impegno efficace di coloro che credono in un’economia attiva, nella promozione del bene comune e dei valori cristiani e nella diffusione di informazioni corrette affinché si possa votare nel modo giusto, creando una nazione virtuosa”. “La Chiesa cattolica – ricorda poi il vescovo di Gaborone – non si identifica con alcun partito o ideologia, ma incoraggia i fedeli a scegliere quello schieramento che mette in pratica la Dottrina sociale della Chiesa attraverso una buona governance”.

Sette, dunque, i punti essenziali ricordati dal presule ai futuri rappresentanti istituzionali: rispetto della dignità umana; buona gestione; diritti e doveri sia per i singoli che per le comunità; sussidiarietà; bene comune; rispetto della proprietà privata e opzione preferenziale per i poveri. “Possa la voce degli elettori – conclude il presule – essere ascoltata e tenuta in conto per il bene del Paese”. (I.P.)

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