Migliaia di persone sono scese in strada a Guerrero, nel sud del Messico, bloccando per ore l’autostrada Chilpancingo-Acapulco per chiedere che 43 studenti ‘desaparecidos’ dopo violenti scontri con la polizia una settimana fa a Iguala tornino a casa sani e salvi.
Nel 46° anniversario della strage degli studenti perpetrata dalle forze di sicurezza a Plaza de las Tres Culturas, a Città del Messico, i familiari dei giovani hanno fermato il transito sulla Autopista del Sol nei due sensi di marcia utilizzando 30 autobus.
A sostenerli, gli studenti delle scuole ‘Normales’, come quella a cui appartengono i ragazzi scomparsi – la Normal Rural di Ayotzinap – ovvero scuole dedicate alla formazione dei maestri dell’istruzione primaria, di Guerrero e di altri stati del Messico, da Michoacán, Sonora, Chihuahua, Durango, al Chiapas e Morelos. “Vivi se li sono presi e vivi li rivogliamo” si leggeva su gran parte degli striscioni portati dai manifestanti, di cui si sono perse le tracce dopo che nella notte fra venerdì e sabato scorsi la polizia municipale ha brutalmente represso una protesta degli studenti uccidendo sei persone e ferendone 25.
I dimostranti hanno chiesto a gran voce la rinuncia del governatore dello stato di Guerrero, Ángel Aguirre, che questa volta non ha inviato la polizia a disperdere la manifestazione. Oggi i familiari degli studenti rapiti dovrebbero incontrare il ministro dell’Interno, Miguel Ángel Osorio.
A sostenerli, gli studenti delle scuole ‘Normales’, come quella a cui appartengono i ragazzi scomparsi – la Normal Rural di Ayotzinap – ovvero scuole dedicate alla formazione dei maestri dell’istruzione primaria, di Guerrero e di altri stati del Messico, da Michoacán, Sonora, Chihuahua, Durango, al Chiapas e Morelos. “Vivi se li sono presi e vivi li rivogliamo” si leggeva su gran parte degli striscioni portati dai manifestanti, di cui si sono perse le tracce dopo che nella notte fra venerdì e sabato scorsi la polizia municipale ha brutalmente represso una protesta degli studenti uccidendo sei persone e ferendone 25.
I dimostranti hanno chiesto a gran voce la rinuncia del governatore dello stato di Guerrero, Ángel Aguirre, che questa volta non ha inviato la polizia a disperdere la manifestazione. Oggi i familiari degli studenti rapiti dovrebbero incontrare il ministro dell’Interno, Miguel Ángel Osorio.
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