La Commissione per i diritti umani del Pakistan auspica che la Corte suprema analizzi tutti gli aspetti del caso che vede coinvolta Asia Bibi, la donna cristiana con cinque figli condannata a morte per blasfemia e il cui appello è stato respinto la scorsa settimana dall'Alta Corte.
In un comunicato la Commissione per i diritti umani del Pakistan scrive: "L'esito dell'appello presentato da Asia Bibi ha sconvolto un gran numero di persone e ora tutti gli occhi sono puntati sulla Corte suprema. Mentre la Commissione ritiene che non si debba interferire nei procedimenti giudiziari con commenti, in questo caso le ricadute non possono essere ignorate".
Nel testo rilanciato dal sito del quotidiano Dawn si sottolinea poi che "il Pakistan è in una situazione difficile perché la legge sulla blasfemia e il modo in cui viene applicata non sono stati soggetti a votazioni. Mentre noi continuiamo ad aspettarci che la magistratura non tradisca le aspettative di giustizia per una povera donna, il compito essenziale spetta ai legislatori e agli ulema. Se loro non comprendono l'impatto che questa legge sta avendo sul modo di pensare delle persone e nell'aumentare l'intolleranza in Pakistan, ci troveremo davanti a difficoltà maggiori".
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