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mercoledì 1 ottobre 2014

Pakistan: il Pastore Zafar Bhatti in carcere dal 2012 è vivo, ferito un altro detenuto

Agenzia Fides
Il Pastore protestante Zafar Bhatti, in carcere a Rawalpindi dal 2012 per presunta blasfemia, non è stato ucciso e non è nemmeno ferito, come erroneamente riportato in Pakistan nei giorni scorsi. Nell'attentato perpetrato da una guardia carceraria - che ha detto di aver agito per "ispirazione divina" - è stato invece gravemente ferito Muhammad Asghar, cittadino scozzese, affetto da malattia mentale e condannato a morte per blasfemia. Lo conferma all'Agenzia Fides la Commissione "Giustizia e Pace" dei Vescovi pakistani.


Cecil Shane Chaudhry, Direttore esecutivo della Commissione, dichiara a Fides: "Posso confermare che alcuni membri del mio ufficio, recatisi nel carcere di Adiala, a Rawalpindi, hanno parlato con i membri della famiglia del Pastore e poi con Zafar stesso". I familiari sono indignati per come sia circolata la falsa notizia della morte. La notizia dell'omicidio di Bhatti era stata diffusa dall'Ong pakistana "Life for All" e poi ripresa da numerosi mass media-pakistani e da agenzie internazionali.

Chaudhry commenta a Fides: "Posso dire che è davvero assurdo come alcune organizzazioni possano diffondere tali notizie non confermate e come alcuni mass-media riferiscano senza verificare, per essere i primi. La situazione è davvero imbarazzante e traumatica per la famiglia. Abbiamo bisogno di operatori umanitari e giornalisti più responsabili in Pakistan". L'avvocato cristiano Mushtaq Gill ribadisce a Fides che comunque "resta viva la nostra preoccupazione per incidenti come quello accaduto nella prigione di Rawalpindi e per i casi di esecuzioni extragiudiziali di imputati per blasfemia e dei loro avvocati".

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