Gaza-Quds Press. L’Agenzia delle Nazioni Unite, Urnwa, ha dichiarato che 138 studenti delle proprie scuole sono stati uccisi e altri 814 sono rimasti feriti durante l’ultima offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza.
E’ quanto ha affermato il portavoce dell’Urnwa, Chris Guinness, in un comunicato stampa divulgato in data 3 ottobre. Secondo la dichiarazione, il ritorno a scuola di 241 mila bambini negli istituti dell’Urnwa ha offerto un quadro chiaro dell’impatto che la guerra di 51 giorni ha avuto su Gaza, sugli alunni e le loro famiglie.
Guinness ha sottolineato come 560 studenti siano rimasti orfani e abbiano avuto la vita familiare distrutta, in quanto molti di loro hanno perduto i genitori durante l’aggressione israeliana.
Il portavoce dell’Urnwa ha dichiarato: “Dietro ognuno di questi numeri c’è una storia umana straziante, la dignità e il destino di ogni persona devono essere rispettati anche in caso di morte. I bambini palestinesi non sono soltanto dei numeri”.
Ha quindi chiarito come l’Urnwa manterrà il suo impegno di trattare gli effetti psicologici del conflitto, specialmente sui bambini, spiegando come l’Urnwa abbia tenuto dei corsi ai propri insegnanti per svolgere in aula un’azione psicologica volta a garantire la formazione dei docenti perché acquistino competenze sulla gestione dello stress, sulla acquisizione di abilità di sopravvivenza per gli scolari della scuola primaria e sulle attività ricreative strutturate per alunni delle medie.
Guinness ha quindi richiamato la comunità internazionale alla necessità di ricostruire la Striscia di Gaza, di rimuovere il blocco al più presto e di ripristinare pienamente i diritti dei bambini, chiedendo al tempo stesso a tutte le parti di considerare le violazione delle norme del diritto internazionale.
Ha chiarito infine di aver valutato le condizioni delle case dei rifugiati durante la settimana scorsa, affermando che i danni sono superiori a quanto si era stimato inizialmente.
Il portavoce ha spiegato infatti che le prime stime indicano il danneggiamento o la distruzione delle case di 80 mila rifugiati palestinesi a Gaza, mentre i danni erano stati valutati per 60 mila case di rifugiati e non rifugiati, 20 mila delle quali sono risultate non più abitabili.
Ha aggiunto che 110 mila palestinesi della Striscia, la maggioranza dei quali bambini, hanno perduto la casa durante la guerra. ” Essi sono stati privati di quegli spazi garantiti per principio ai bambini di tutto il mondo, un luogo che tenga conto delle esigenze della loro crescita”
Secondo il comunicato, la Striscia di Gaza e’ stata sottoposta, dal 7 luglio scorso, all’ultima massiccia operazione militare israeliana, durata 51 giorni, con migliaia di aggressioni dal cielo, dalla terra e dal mare, che hanno ucciso 2158 palestinesi e ne hanno feriti migliaia di altri, distruggendo migliaia di case e commettendo orrendi massacri.
Traduzione di Federica Pistono
Guinness ha sottolineato come 560 studenti siano rimasti orfani e abbiano avuto la vita familiare distrutta, in quanto molti di loro hanno perduto i genitori durante l’aggressione israeliana.
Il portavoce dell’Urnwa ha dichiarato: “Dietro ognuno di questi numeri c’è una storia umana straziante, la dignità e il destino di ogni persona devono essere rispettati anche in caso di morte. I bambini palestinesi non sono soltanto dei numeri”.
Ha quindi chiarito come l’Urnwa manterrà il suo impegno di trattare gli effetti psicologici del conflitto, specialmente sui bambini, spiegando come l’Urnwa abbia tenuto dei corsi ai propri insegnanti per svolgere in aula un’azione psicologica volta a garantire la formazione dei docenti perché acquistino competenze sulla gestione dello stress, sulla acquisizione di abilità di sopravvivenza per gli scolari della scuola primaria e sulle attività ricreative strutturate per alunni delle medie.
Guinness ha quindi richiamato la comunità internazionale alla necessità di ricostruire la Striscia di Gaza, di rimuovere il blocco al più presto e di ripristinare pienamente i diritti dei bambini, chiedendo al tempo stesso a tutte le parti di considerare le violazione delle norme del diritto internazionale.
Ha chiarito infine di aver valutato le condizioni delle case dei rifugiati durante la settimana scorsa, affermando che i danni sono superiori a quanto si era stimato inizialmente.
Il portavoce ha spiegato infatti che le prime stime indicano il danneggiamento o la distruzione delle case di 80 mila rifugiati palestinesi a Gaza, mentre i danni erano stati valutati per 60 mila case di rifugiati e non rifugiati, 20 mila delle quali sono risultate non più abitabili.
Ha aggiunto che 110 mila palestinesi della Striscia, la maggioranza dei quali bambini, hanno perduto la casa durante la guerra. ” Essi sono stati privati di quegli spazi garantiti per principio ai bambini di tutto il mondo, un luogo che tenga conto delle esigenze della loro crescita”
Secondo il comunicato, la Striscia di Gaza e’ stata sottoposta, dal 7 luglio scorso, all’ultima massiccia operazione militare israeliana, durata 51 giorni, con migliaia di aggressioni dal cielo, dalla terra e dal mare, che hanno ucciso 2158 palestinesi e ne hanno feriti migliaia di altri, distruggendo migliaia di case e commettendo orrendi massacri.
Traduzione di Federica Pistono
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