Il presidente della Nhrc discuterà con il Primo ministro e con il presidente del Paese la necessità di garantire pieni diritti alle minoranze. "Lo Stato deve essere laico". Oggi le conversioni al cristianesimo sono ancora osteggiate.

"Nel 1990 - ricorda Sharma, che all'epoca era a capo della Corte suprema - alcune persone convertite al cristianesimo dall'induismo furono mandate in prigione. Io ordinai la loro liberazione".
All'epoca il Nepal era ancora una monarchia assoluta di stampo indù e non esisteva la libertà di religione. Dopo il 2006, con la caduta del re, il Paese è divenuto una democrazia, ma solo di recente le minoranze religiose, soprattutto cristiani e musulmani, possono costruire edifici di culto e celebrare funzioni religiose in pubblico. Oggi l'induismo è ancora la religione di maggioranza, praticata dall'81,3% della popolazione. Le minoranze più nutrite sono quella buddista (9%) e musulmana (4,4%). I cristiani rappresentano l'1,4%. La libertà religiosa esiste, ma le conversioni verso il cristianesimo sono ancora osteggiate.
"Lo Stato - ha spiegato il presidente della Commissione - deve essere laico e garantire maggiori diritti alle minoranze, per difenderle dalla maggioranza indù. La Nhrc è pronta a combattere per i diritti di tutti i cittadini del Nepal. I cristiani hanno la mia parola, farò sentire la loro voce all'autorità competente".
Sharma ha criticato anche "l'ignoranza" dimostrata dalle autorità nell'assegnazione dei terreni per i cimiteri cristiani. Egli ha definito la questione "gravissima".
Sundar Thapa, presidente della Federazione nazionale cristiana, ha annunciato che "se il governo negherà ai cristiani i loro diritti, presto partirà uno sciopero della fame in diverse zone del Paese".
di Cristopher Sharma
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