Il caso ha scatenato polemiche sui matrimoni combinati dei minori
Gezawa, Nigeria - Rischia la pena di morte una 14enne nigeriana accusata di avere ucciso due settimane dopo le nozze il marito, più vecchio di lei di vent'anni, mischiando il suo cibo con veleno per topi.
L'Alta corte di Gezawa, alla periferia di Kano, la principale città della Nigeria settentrionale, sta processando Wasila Tasi'u, originaria di una famiglia diseredata della zona, per omicidio volontario, crimine avvenuto nell'aprile scorso nel villaggio di Unguwar Yansoro.
Secondo il pubblico ministero l'accusa, se provata, è passibile della pena di morte e il rappresentante dell'accusa si è detto pronto a richiederla.
Wasila ha fatto il suo ingresso nell'aula del tribunale dove si deciderà il suo destino avvolta in un hijab color crema, scortata da due poliziotti. L'atto d'accusa, redatto in inglese, è stato tradotto in haussa, la sua lingua natale, dall'avvocato. Quando l'udienza è stata sospesa per una decina di minuti, per dare modo al difensore di spiegarle bene la situazione, la ragazzina si è girata verso il muro scoppiando in singhiozzi.
Subito dopo, la Corte, forse per dare una mano all'imputata, ha deciso di considerare il suo silenzio come una dichiarazione di non colpevolezza.
Il processo di Wasila Tasi'u ha scatenato forti polemiche a proposito dei matrimoni combinati che coinvolgono delle minorenni, il cui consenso appare quanto meno assai discutibile, molto diffusi in questa regione a maggioranza musulmana.
Secondo il pubblico ministero l'accusa, se provata, è passibile della pena di morte e il rappresentante dell'accusa si è detto pronto a richiederla.
Wasila ha fatto il suo ingresso nell'aula del tribunale dove si deciderà il suo destino avvolta in un hijab color crema, scortata da due poliziotti. L'atto d'accusa, redatto in inglese, è stato tradotto in haussa, la sua lingua natale, dall'avvocato. Quando l'udienza è stata sospesa per una decina di minuti, per dare modo al difensore di spiegarle bene la situazione, la ragazzina si è girata verso il muro scoppiando in singhiozzi.
Subito dopo, la Corte, forse per dare una mano all'imputata, ha deciso di considerare il suo silenzio come una dichiarazione di non colpevolezza.
Il processo di Wasila Tasi'u ha scatenato forti polemiche a proposito dei matrimoni combinati che coinvolgono delle minorenni, il cui consenso appare quanto meno assai discutibile, molto diffusi in questa regione a maggioranza musulmana.
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