Sale a 4.707 morti e 10.322 feriti il bilancio dall’aprile del 2014 del conflitto nell’est dell’Ucraina, secondo un nuovo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Nel rapporto si denuncia un peggioramento delle condizioni di vita dei cinque milioni di abitanti della regione e un aumento delle violazioni dei diritti umani, tra cui uccisioni, torture, rapimenti e lavoro forzato, commessi anche da gruppi armati che combattono a fianco dell’esercito regolare.
Oltre un milione di persone hanno lasciato le loro case, cercando protezione in altre regioni o nei paesi confinanti. I danni alle infrastrutture hanno rallentato l’economia e peggiorato i servizi sanitari e sociali.
Inoltre, gli sforzi del governo per salvaguardare l’integrità del territorio ucraino sono stati accompagnati da “detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate e abusi su persone sospettate di terrorismo”.
Il rapporto nota anche la mancanza di progressi nelle inchieste sulle violazioni dei diritti umani durante le proteste di Euromaidan e la morte di 46 persone a Odessa il 2 maggio, in un incendio appiccato nella casa dei sindacati.
Oltre un milione di persone hanno lasciato le loro case, cercando protezione in altre regioni o nei paesi confinanti. I danni alle infrastrutture hanno rallentato l’economia e peggiorato i servizi sanitari e sociali.
Inoltre, gli sforzi del governo per salvaguardare l’integrità del territorio ucraino sono stati accompagnati da “detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate e abusi su persone sospettate di terrorismo”.
Il rapporto nota anche la mancanza di progressi nelle inchieste sulle violazioni dei diritti umani durante le proteste di Euromaidan e la morte di 46 persone a Odessa il 2 maggio, in un incendio appiccato nella casa dei sindacati.
Onu
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.