Pagine

sabato 27 dicembre 2014

Mauritania, un giovane di 30 anni condannato a morte per aver criticato Maometto sul web

fanpage.it
Condannato a morte per aver criticato pubblicamente l’Islam. 

È quanto accaduto a un giovane mauritano, Mohamed Cheikh Ould Mohamed, condannato alla pena capitale per apostasia dell’Islam da un tribunale di Nouadhibou, nel nordest del paese africano. In particolare il giovane di 30 anni aveva scritto un articolo pubblicato su alcuni siti internet nel quale aveva criticato delle decisioni prese da Maometto argomentando le sue opinioni sull’Islam. 

Per questo motivo il giovane era stato arrestato circa un anno fa con l’accusa di aver “parlato con leggerezza del Profeta” e per lui era stata chiesta la pena di morte. Il codice penale mauritano infatti in caso di apostasia dell’Islam prevede la pena di morte. Durante il processo sono state diverse le manifestazioni nel paese che chiedevano la condanna a morte per il giovane e un avvocato locale che lo difendeva aveva rinunciato all’incarico per le minacce subite.

Il ragazzo si era scusato
L’uomo durante il processo si è scusato per le sue frasi e ha spiegato il perché avesse scritto quelle cose, ma purtroppo non è servito a risparmiargli la condanna. “Non volevo offendere Maometto, ma difendere uno strato della popolazione maltrattato, i fabbri” aveva spiegato il ragazzo, aggiungendo: “Se dal mio testo si è potuto comprendere quello di cui sono accusato io lo nego completamente e me ne pento apertamente”. 

In effetti nel suo articolo Ould Mohamed criticava in generale la società mauritana di perpetuare un “ordine sociale iniquo ereditato” dai tempi del Profeta. Al momento non si sa se la condanna sarà eseguita perché in Mauritania è in vigore la legge islamica e la pena di morte è ancora prevista, ma non è più stata applicata dal 1987.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.