Ginevra – “Il Mediterraneo non deve diventare un mare di morte”. Lo ha detto a Ginevra il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio De Giorgi, durante il meeting ad alto livello sul dramma delle migrazioni e la protezione in mare, organizzato dall’Alto Commissario per i rifugiati Antonio Guterres (United Nation High Commissioner for Refugees).
La Marina italiana è stata impegnata per un anno (ottobre 2013-ottobre 2014) nell’operazione “Mare Nostrum”, salvando circa 160 mila persone; oggi il pattugliamento ed i salvataggi in mare sono stati affidati ad una iniziativa europea con un minore impegno denominata Triton-Fontex. L’ammiraglio italiano ha confermato l’impegno della Marina Militare a combattere i trafficanti che mettono a rischio la vita di migliaia di persone nell’attraversamento del Canale di Sicilia e soprattutto ha chiesto misure più dure contro gli scafisti e più aiuti per i Paesi verso cui si dirigono i migranti.
Durante l’incontro, l’Agenzia per i rifugiati (UNHCR) ha comunicato i dati più critici dell’intero anno: da gennaio, 3419 uomini, donne e bambini sono stati inghiottiti dalle acque del Mediterraneo definendolo “il mare dove si muore di più; 207 mila persone hanno attraversato questo mare, quasi tre volte il picco dei 70 mila registrato nel 2011, anno delle primavere arabe e della guerra civile libica; la maggior parte di essi è costituita da richiedenti asilo politico e non da migranti, con il 50% circa degli arrivi composto da persone provenienti da Siria ed Eritrea. “Le politiche dell’immigrazione – ha detto il commissario Guterres – devono essere progettate in modo che le vite umane non finiscano col diventare danni collaterali”, e ha definito ”vergognosa e disonesta” la “mentalità da assedio” nei confronti dell’immigrazione alimentata da un numero crescente di leader populisti.
L’Europa, che confina con importanti conflitti a sud (Libia), est (Ucraina) e sud-est (Siria/Iraq), è stata destinataria del numero più elevato di arrivi via mare nel 2014. Le boat-people che solcano i mari del mondo, gestite da trafficanti, hanno portato più di 348 mila persone per migrare o in cerca di asilo; le regioni interessate sono il Corno d’Africa, il Golfo di Aden e il Mar Rosso; nel sud-est asiatico, il flusso migratorio interessa la rotta dal Bangladesh o Birmania verso Thailandia e Malesia.
A fine giornata, l’ammiraglio De Giorgi è stato testimonial della mostra, presso il Palais des Nations del fotografo Massimo Sestino, dedicata alle operazioni di salvataggio della Marina Italiana con l’operazione “mare nostrum”. “E’ stato un evento molto bello, anche a tratti molto toccante, un grande successo italiano” hanno commentato a riunione conclusa fonti diplomatiche a Ginevra.
Abele Carruezzo
Durante l’incontro, l’Agenzia per i rifugiati (UNHCR) ha comunicato i dati più critici dell’intero anno: da gennaio, 3419 uomini, donne e bambini sono stati inghiottiti dalle acque del Mediterraneo definendolo “il mare dove si muore di più; 207 mila persone hanno attraversato questo mare, quasi tre volte il picco dei 70 mila registrato nel 2011, anno delle primavere arabe e della guerra civile libica; la maggior parte di essi è costituita da richiedenti asilo politico e non da migranti, con il 50% circa degli arrivi composto da persone provenienti da Siria ed Eritrea. “Le politiche dell’immigrazione – ha detto il commissario Guterres – devono essere progettate in modo che le vite umane non finiscano col diventare danni collaterali”, e ha definito ”vergognosa e disonesta” la “mentalità da assedio” nei confronti dell’immigrazione alimentata da un numero crescente di leader populisti.
L’Europa, che confina con importanti conflitti a sud (Libia), est (Ucraina) e sud-est (Siria/Iraq), è stata destinataria del numero più elevato di arrivi via mare nel 2014. Le boat-people che solcano i mari del mondo, gestite da trafficanti, hanno portato più di 348 mila persone per migrare o in cerca di asilo; le regioni interessate sono il Corno d’Africa, il Golfo di Aden e il Mar Rosso; nel sud-est asiatico, il flusso migratorio interessa la rotta dal Bangladesh o Birmania verso Thailandia e Malesia.
A fine giornata, l’ammiraglio De Giorgi è stato testimonial della mostra, presso il Palais des Nations del fotografo Massimo Sestino, dedicata alle operazioni di salvataggio della Marina Italiana con l’operazione “mare nostrum”. “E’ stato un evento molto bello, anche a tratti molto toccante, un grande successo italiano” hanno commentato a riunione conclusa fonti diplomatiche a Ginevra.
Abele Carruezzo
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