Gli Stati Uniti hanno accolto con favore la notizia del rilascio di sei giornalisti in Eritrea, diffusa nei giorni scorsi da Reporters senza frontiere, ricordando però che "il governo continua a detenere altri giornalisti, che dovrebbero essere 17".
Il 23 gennaio scorso Reporters senza Frontiere ha riferito della liberazione di Bereket Misghina, Yirgalem Fisseha Mebrahtu e Basilios Zemo di Radio Bana, di Meles Negusse Kiflu, che lavorava per Radio Bana e Radio Zara, di Girmay Abraham di Radio Dimtsi Hafash e di Petros Teferi, arrestati durante una retata nel febbraio 2009.
In una nota diffusa dal Dipartimento di Stato Usa, Washington "invita il governo ad adottare misure immediate per gli altri giornalisti detenuti, per tutte le persone incarcerate per il loro credo religioso, per i membri del G-15 (si tratta delle personalità che si opposero alla decisione del presidente Isaias Afewerki di rinviare le elezioni e non adottare la costituzione, di cui 11 vennero arrestate nel settembre 2001, ndr) e per tutti gli altri prigionieri politici". Nella nota, "gli Stati Uniti continuano a invitare il governo eritreo ad adottare misure per il rispetto dei diritti umani e di concedere ai propri cittadini le loro libertà fondamentali".
In una nota diffusa dal Dipartimento di Stato Usa, Washington "invita il governo ad adottare misure immediate per gli altri giornalisti detenuti, per tutte le persone incarcerate per il loro credo religioso, per i membri del G-15 (si tratta delle personalità che si opposero alla decisione del presidente Isaias Afewerki di rinviare le elezioni e non adottare la costituzione, di cui 11 vennero arrestate nel settembre 2001, ndr) e per tutti gli altri prigionieri politici". Nella nota, "gli Stati Uniti continuano a invitare il governo eritreo ad adottare misure per il rispetto dei diritti umani e di concedere ai propri cittadini le loro libertà fondamentali".
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