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Ginevra - "Triton non basta". Lo afferma l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Antonio Guterres denunciando la "tragedia inaccettabile" dei naufragi nel Mediterraneo di chi fugge da violenze e povertà.
In un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano elvetico 'Le Temps', Guterres afferma di ritenere "imperativo sviluppare un'azione ampia come Mare Nostrum per evitare nuovi drammi umani" e riflettere a "nuove vie legali" che consentirebbero di "sbarrare la strada ai trafficanti" e al loro "odioso commercio".
Per il capo dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati, "i paesi europei non possono ignorare questi drammi". Con quasi 3.500 morti nel solo 2014 secondo gli ultimi dati dell'Unhcr, "la traversata del Mediterraneo è la più letale e la più mediatizzata", ricorda Guterres.
Un dramma nel dramma: nel 2013 e nel 2014, la maggior parte delle persone che ha tentato di raggiungere così l'Europa erano "in fuga da vere persecuzioni - dalla Siria e l'Eritrea in particolare", sottolinea l'Alto commissario.
Per Guterres, "la tragedia è che queste persone, in assenza di canali di migrazione legale, finiscono nelle mani di contrabbandieri e del loro odioso commercio. Si deve garantire protezione a chi ne ha diritto e riflettere a nuovi canali di migrazione legale". E' inoltre necessario "sviluppare un solido meccanismo di salvataggio".
Per Guterres, la nuova operazione europea di sorveglianza delle frontiere battezzata Triton " non basta". I fondi stanziati per Triton sono" molto meno importanti" rispetto all'operazione della Marina italiana Mare Nostrum" e il suo ruolo è criticato: si tratta innanzitutto di una missione di monitoraggio delle frontiere e non di salvataggio dei migranti. Triton non basta". L'Alto commissario ritiene quindi "indispensabile lo sviluppo di un progetto ad ampio respiro come Mare Nostrum, per evitare nuovi drammi umani.
Ogni individuo ha il diritto di essere salvato in mare" ed "i paesi europei non possono ignorare questi drammi".
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