Kundan Maghward, di religione indù, ha tentato di opporsi con tutte le sue forze quando ha scoperto che un ricco uomo musulmano, Riaz Sial, aveva portato via la figlia Angeli, di soli 12 anni, costringendola a convertirsi all’Islam e a sposarlo.
I genitori si sono rivolti all’Alta Corte della provincia del Sindh, nel sud del Pakistan, dove hanno presentato denuncia per sottrazione di minore e conversione forzata ma il tribunale ha dato loro torto legittimando il matrimonio tra i due. E’ l’ennesimo schiaffo alle minoranze religiose che vivono nel Paese musulmano.
“Non abbiamo alcun problema ad ammettere la legittimità di una conversione ad un’altra fede, sulla base del libero arbitrio, né ad ammettere un matrimonio basato sul libero consenso. Ma quando qualcuno viene rapito, convertito con la forza e costretto al matrimonio, il tutto legittimato dalla legge, è difficile chiedere tranquillità e silenzio alle minoranze e agli attivisti dei dirittiumani. Esprimiamo tutto il nostro disappunto e ricorreremo in tutte le sedi possibili” ha spiegato all’agenzia di stampa cattolica Fides l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill.Dopo essersi accertati della congruità dell’alloggio destinato alla sposa bambina, i giudici hanno stabilito che Angeli fosse consegnata immediatamente al marito e che le accuse di rapimento fossero ritirate. Il padre della ragazzina, in lacrime, ha spiegato di essere troppo povero per potersi permettere di pagare un appello.
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