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martedì 20 gennaio 2015

Sant'Egidio - A Roma morte due persone senza dimora in appena tre settimane, del tutto insufficienti i ricoveri notturni

Comunità di Sant'Egidio
Non finisce il dramma di chi non ha un tetto sotto cui ripararsi per la notte. In neanche tre settimane, dopo Gregorio, polacco, trovato senza vita la mattina del 30 dicembre scorso all’Esquilino, nella notte tra venerdì e sabato scorso è morto Karim, 30 anni, di cittadinanza tunisina, davanti alla chiesa del Sacro Cuore, in via Marsala, di fronte alla stazione Termini.
Quando, a fine dicembre, a Roma la temperatura andò sotto zero, l’amministrazione capitolina decise di mettere a disposizione dei senza fissa dimora nuovi posti letto per la notte. Non risultano finora progressi significativi nell’ospitalità. Anzi, al momento si registra una disponibilità inferiore rispetto all’anno scorso e comunque del tutto insufficiente a rispondere al bisogno.

La Comunità di Sant’Egidio ritiene grave l’ennesimo ritardo nell’affrontare quella che è “un’emergenza ordinaria” e chiede al Comune di rendere disponibili rapidamente nuove strutture di accoglienza notturna per evitare ulteriori tragedie sulla strada e rendere Roma più vivibile per tutti, a partire dai più poveri.

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