Il rapporto punta il dito su discriminazioni di minoranze, carceri e centri rifugiati. "Prosegue la discriminazione uomo-donna"
Carcere di Champ-Doullon - Ginevra |
Sembra assurdo, visto il panorama globale odierno, con l'ISIS a spaventare il mondo (da Twitter, è apparsa ancora una foto con la bandiera issata sul Colosseo) e le guerre sparse per il globo, eppure la Svizzera fa parte dei 160 paesi messi sotto la lente di ingrandimento di Amensty International.
Sebene si siano guadagnate posizioni nella classifica redatta secondo l'indice di sviluppo umano, vengono contestati la situazioni nelle carceri e in alcuni centri rifugiati e sopratutto la discriminazione ai danni di alcune minoranze.
È quanto anticipa il settimanale Il Caffè del rapporto che sarà presentato fra un paio di giorni.
La Svizzera non sarebbe all'avanguardia per quanto concerne l'uguaglianza di genere. "Le donne continuano a essere meno pagate degli uomini, sia nel pubblico che nel privato", spiega Denise Graf, coordinatrice del settore rifugiati e responsabili per i diritti umani della sezione svizzera di Amnesty, nonostante ci sia un articolo nella Costituzione in merito.
Amnesty punta il dito anche sulle carceri, in particolare su quella di Champ-Doullon, nel canton Ginevra. "Ci sono prigioni sovrappopolate, che impongono ai detenuti ma anche al personale, condizioni davvero difficili" prosegue la Graf, parlando di "situazioni inumane" e specificando come manchino strutture apposite per carcerati con problemi psicologici (o dove esse ci sono, manca il personale adeguato).
Infine, per quanto riguarda i richiedendo l'asilo, vengono citate alcune richieste respinte che riguardavano cinque iraniani a rischio nel loro paese a causa dell'attività politica.
"Sono stati chiusi molti centri d'accoglienza, ed ora mancano posti", dice Denise Graf. Dunque i rifugiati vengono alloggiati in centri della protezione civile, atti a ospitare gente per poco tempo ma non per mesi come invece accade.
Sebene si siano guadagnate posizioni nella classifica redatta secondo l'indice di sviluppo umano, vengono contestati la situazioni nelle carceri e in alcuni centri rifugiati e sopratutto la discriminazione ai danni di alcune minoranze.
È quanto anticipa il settimanale Il Caffè del rapporto che sarà presentato fra un paio di giorni.
La Svizzera non sarebbe all'avanguardia per quanto concerne l'uguaglianza di genere. "Le donne continuano a essere meno pagate degli uomini, sia nel pubblico che nel privato", spiega Denise Graf, coordinatrice del settore rifugiati e responsabili per i diritti umani della sezione svizzera di Amnesty, nonostante ci sia un articolo nella Costituzione in merito.
Amnesty punta il dito anche sulle carceri, in particolare su quella di Champ-Doullon, nel canton Ginevra. "Ci sono prigioni sovrappopolate, che impongono ai detenuti ma anche al personale, condizioni davvero difficili" prosegue la Graf, parlando di "situazioni inumane" e specificando come manchino strutture apposite per carcerati con problemi psicologici (o dove esse ci sono, manca il personale adeguato).
Infine, per quanto riguarda i richiedendo l'asilo, vengono citate alcune richieste respinte che riguardavano cinque iraniani a rischio nel loro paese a causa dell'attività politica.
"Sono stati chiusi molti centri d'accoglienza, ed ora mancano posti", dice Denise Graf. Dunque i rifugiati vengono alloggiati in centri della protezione civile, atti a ospitare gente per poco tempo ma non per mesi come invece accade.
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