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giovedì 5 febbraio 2015

Egitto, condanna senza precedenti contro attivisti laici: carcere a vita per 230 militanti. 39 minori condannati a 10 anni

La Repubblica
Ergastolo anche per Ahmed Douma, tra i leader della rivolta anti-Mubarak in piazza Tahrir e già in prigione da dicembre. Inoltre 39 minori dovranno scontare 10 anni per il coinvolgimento negli scontri tra manifestanti e polizia nel 2011
L'attivista Ahmed Douma
condannato all'ergastolo
Il Cairo - Duecentotrenta militanti del fronte anti-Mubarak, che hanno contribuito al rovesciamento del potere in Egitto nel 2011, sono stati condannati questa mattina alla prigione a vita dalla corte del Cairo. Dovranno anche pagare un'ammenda da 17 milioni di sterline egiziane (circa due milioni di euro). 

Tra di loro figura anche uno dei leader della protesta, Ahmed Douma, 29 anni. L'attivista liberale è stato condannato per le accuse di violenze fuori da una sede governativa vicino a Piazza Tahrir nel 2011. Il tribunale, secondo quanto si è appreso, ha condannato inoltre 39 minori, che dovranno scontare 10 anni di carcere per il loro coinvolgimento negli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nello stesso 2011.

Le condanne all'ergastolo pronunciate oggi sono appellabili ma rappresentano la più pesante sentenza inflitta negli ultimi anni ad attivisti laici mentre finora condanne di massa anche a morte erano state pronunciate contro Fratelli musulmani. Lo sottolineano osservatori al Cairo. Ahmed Douma è già in carcere da dicembre con una condanna a tre anni per oltraggio alla magistratura perpetrato criticando sentenze contro Hosni Mubarak e Mohamed Morsi.

Douma è tra i leader della rivolta del 2011 contro l'allora presidente Hosni Mubarak e ha da subito preso posizione contro la giunta militare che ha preso il potere dopo la sua destituzione. Gli sono state rivolte numerose accuse, tra cui quelle di organizzazione di tumulti, di assalti alle forze di sicurezza, di incendio alle sedi del governo e del parlamento.

Figura di spicco della primavera araba è accusato di detenzione di armi bianche, e molotov, attacco a militari e poliziotti, incendio di un edificio e assalto a sedi governative tra cui il Consiglio dei ministri e l'assemblea del popolo. L'ergastolo o "carcere a vita", per il codice penale egiziano, consiste in 25 anni di reclusione. Douma era stato uno degli organizzatori di un sit-in che nel dicembre 2011 protestò contro la nomina di Kamal El-Ganzoury a primo ministro, imposta dal Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF). Il tentativo di repressione delle forze dell'ordine sfociò in una serie di scontri che durarono 4 giorni.

Già nell'aprile 2014 Ahmed Douma, Ahmed Maher, e Mohamed Adel, i famosi leader del Movimento del 6 Aprile, bandito dopo qualche giorno, erano stati condannati a tre anni di carcere e a una pena pecuniaria. Ma il governo egiziano colpisce chiunque osi alzare la testa, senza eccezioni. Ad un giorno di distanza da quella sentenza le forze di polizia avevano fatto irruzione negli uffici dell'ECESR (Il centro egiziano per i diritti economici e sociali) durante la conferenza stampa per l'avvocato e attivista Mahienour el-Masry, sequestrato prezioso materiale sul caso, arrestato 15 tra i presenti, tra cui due minori, e molestato le donne che opponevano resistenza.

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