Pagine

giovedì 5 febbraio 2015

Giordania esecuzione dei jiadisti. Amnesty: “La pena di morte non va usata come strumento di vendetta”

Euro News
Re Abdallah di Giordania promette una risposta severa contro il cosiddetto stato islamico. Di ritorno prima del previsto da una visita negli Stati Uniti, il re è stato ricevuto da migliaia di giordani con bandiere e la foto del pilota assassinato dall’Isil.

Abdallah ha incontrato i vertici militari e ha affermato che la Giordania combatte “una guerra senza posa per salvaguardare i propri valori, la propria fede e i principi umani”. Amman intensificherà l’impegno con la coalizione internazionale contro l’Isil in Siria, dove a dicembre era stato catturato Muaz Kassasbeh.

Mohammad al-Momani, portavoce del governo: “La Giordania lavora con i membri della coalizione per fermare l’estremismo e il terrorismo e continuerà a farlo. La nostra forza e la nostra capacità sono note a tutti, per cui la Giordania continuerà su questa strada e al momento appropriato annunceremo ulteriori azioni”.

Alla morte del pilota la Giordania ha reagito giustiziando la jihadista di cui l’Isil chiedeva la scarcerazione. “La pena di morte non va usata come strumento di vendetta”, ha commentato Amnesty International.
A Karak, a sud di Amman, la famiglia di Muaz Kassasbeh ha ricevuto le condoglianze di civili e soldati. Il padre Saif ha esortato il governo a giustiziare più jihadisti.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.