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domenica 1 febbraio 2015

In Norvegia, paese più ricco d'Europa, gli indigenti saranno puniti con multe e carcere

La Repubblica
A stretto giro, sebbene non manchino le critiche di alcuni partiti e di varie organizzazioni umanitarie, il governo norvegese approverà la riforma legale che proibisce la mendicità nel paese. Sono previste pene pecuniarie e carcere per tre mesi. I rom nel mirino.
Roma - Fra pochi mesi in Norvegia la mendicità sarà proibita dalla legge. La prima ministra, Erna Solberg, conta sull'appoggio della maggioranza parlamentare. La riforma legale, proposta dai conservatori e dalla destra xenofoba, sta per essere ultimata. La proibizione, abolita nel 2005, ha ricevuto consensi anche dai partiti del centro. Multe e carcere sono le misure restrittive con cui il governo intende punire gli indigenti.

Dalla riforma locale a quella nazionale. Già a partire dal 2013, il paese più ricco d'Europa in termini di reddito e benessere, ha conferito ai municipi l'autonomia rispetto alle soluzioni da adottare per fronteggiare la povertà per le strade. 

La riforma locale, che prevede la possibilità di multare i mendicanti e di incarcerarli, ha trovato consenso soprattutto nel sud del paese, ma non nella capitale. Nei municipi aderenti, la polizia utilizza registri appositi in cui segnalare le generalità degli indigenti. La crisi economica ha dato maggiore impulso ai flussi migratori. La Norvegia, infatti, è fra le destinazioni più gettonate dall'Europa più povera. Con una sovrabbondanza di materie prime, come il petrolio, il gas e l'energia idroelettrica, e una scarsità di manodopera, il paese si caratterizza per una densità di popolazione fra le più basse del continente e per un tasso di disoccupazione non di certo preoccupante. Secondo una statistica della polizia locale, dei duecento indigenti che, ogni giorno, chiedono l'elemosina ad Oslo, solo sette sono norvegesi. Il resto proviene dall'est.

Proibita la povertà. I promotori della riforma legale sostengono che, negli ultimi anni, gli indigenti siano più aggressivi. Questo, a giudizio dei richiedenti, comporta un aumento della criminalità. Oslo, con una popolazione sette volte minore rispetto a quella di Berlino, sarebbe vittima dello stesso numero di scippi. Inoltre, i sostenitori adducono come ragione fondante la correlazione fra l'elemosinare e il traffico di esseri umani. "È importante tenere conto del contesto. Non è che non sopportiamo di vedere le persone bisognose, questa soluzione si adotta a causa del vincolo fra gli indigenti e la criminalità organizzata", ha dichiarato, qualche mese fa in occasione della riforma locale, la prima ministra Erna Solberg. Al contempo, sono stati stanziati più fondi da destinare al sociale e ai rom, direttamente in Romania.

Le organizzazioni umanitarie dicono no. L'iniziativa del governo norvegese ha ricevuto numerose critiche. Fra queste, quella di Sunniva Ørstavik, rappresentante della Gender Equality and Anti-Discrimination, LDO, che teme la discriminazione del popolo rom. Anche la Commissione Nazionale per i Diritti Umani denuncia i possibili effetti discriminatori e la violazione della libertà di espressione. "La proposta è molto delicata. Ho detto apertamente alle autorità, che spero non continuino con questa iniziativa. Sembra allettante usare metodi penali per trattare un problema sociale. La mendicità è una questione di povertà", fa sapere alla stampa norvegese il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks.


dI MARIA CRISTINA FRADDOSIO

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