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martedì 3 febbraio 2015

Migranti Grecia, inferno per i rifugiati. Appello all'Europa: non inviate lì chi fugge dalla guerra

Vita.it
Secondo un nuovo rapporto Unhcr su migranti e richiedenti asilo nel paese, la situazione è allo sbando: +280% di arrivi nel 2014, centri di accoglienza inadeguati, procedure bloccate, respingimenti illegali e violenze xenofobe. Appello all'Europa: non inviate lì chi fugge dalla guerra

Quello dell'accoglienza di migranti e richiedenti asilo è uno dei primi problemi che il governo Tsipras dovrebbe affrontare, almeno stando a quanto ha messo in luce la scorsa settimana un drammatico rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sulla situazione attuale dell’asilo in Grecia. Il rapporto, pur elogiando la Grecia per le riforme che ha intrapreso, indica anche diverse lacune e fonti di preoccupazione che inducono a raccomandare di non rimandare i richiedenti asilo verso quel paese.

Il rapporto si basa su una valutazione condotta nel corso dell'ultimo trimestre del 2014. L'anno scorso, la Grecia è stata tra i paesi del Mediterraneo che ha visto un drammatico aumento di rifugiati e migranti arrivati via mare. Complessivamente sono arrivate via mare circa 43.500 persone, con un aumento del 280 per cento rispetto al 2013. Circa il 60 per cento proveniva dalla Siria, ma molte persone sono anche giunte dall’Afghanistan, dalla Somalia e dall’Eritrea. In molti hanno proseguito il loro viaggio verso altri Stati dell'Unione Europea.

La raccomandazione presente nel rapporto rispetto al fatto di non rimandare i richiedenti asilo in Grecia estende quanto già raccomandato per la prima volta nel 2008, e le ragioni sono presto dette: i principali problemi del sistema di asilo greco riguardano le difficoltà di accesso alla procedura di asilo, un protratto arretrato di casi irrisolti con la vecchia procedura, il rischio di detenzione arbitraria, condizioni di accoglienza inadeguate, le carenze nei meccanismi di identificazione e di sostegno per le persone con esigenze specifiche, i respingimenti di persone alla frontiera, le preoccupazioni per le prospettive di integrazione e di sostegno per i rifugiati, e la xenofobia e la violenza razzista.

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di Gabriella Meroni

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