Continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa di migranti in fuga dalla Libia. Una delegazione della Guardia costiera a S. Marta
"…Io ho ammirazione per voi, davvero, lo dico, mi sento piccolo davanti al lavoro che voi fate rischiando la vita, e vi ringrazio di cuore per questo. Ma vi sostengo come posso: con le preghiere e le buone parole e l’affetto”. Davanti agli uomini di mare impegnati, soprattutto nelle ultime ore, nel salvataggio di molti migranti in fuga dal caos libico verso l'approdo di Lampedusa e dell'Italia, papa Francesco ha espresso ammirazione e commozione.
L'incontro con una delegazione della Guardia Costiera italiana è avvenuto nella serata del 17 febbraio a Santa Marta. La delegazione, composta da 8 persone, era guidata dall’ammiraglio Comandante Felicio Angrisano e dall’ammiraglio Capo del reparto operativo Giovanni Pettorino, e accompagnata dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi.
I presenti, segnala una nota diffusa dalla Sala stampa della Santa Sede, hanno raccontato al papa le "loro esperienze concrete, toccanti e impressionanti".
In queste ore l'emergenza profughi nel Mediterraneo è di nuovo massima. Sono decine i barconi soccorsi nel Canale di Sicilia dai mercantili in transito e, appunto, dalle motovedette della Guardia Costiera.
Le ultime notizie segnalano sull'isola di Lampedusa una presenza di 1200 profughi, mentre il Centro di accoglienza dell'isola può ospitare un massimo di 400 persone. Una capienza ampliata, quindi, fino al triplo, che sta creando non pochi problemi. Tra i rifugiati anche 200 bambini e 100 donne. In molti casi hanno raccontato di essere stati costretti dai trafficanti ad imbarcarsi con le armi puntate addosso per una traversata pericolosa e su imbarcazioni inadeguate (Ansa 18 febbraio).
Papa Francesco ha ricordato il suo viaggio a Lampedusa – il primo che volle compiere fuori dal Vaticano nel 2013 - e ha lodato la solidarietà dei lampedusani con i rifugiati anche a costo di danni per il turismo sull’isola. Ha ricordato di aver inviato a Lampedusa il suo elemosiniere, Mons. Krajewski, a partecipare alle operazioni di recupero delle salme dopo il terribile naufragio dello scorso anno.
Il pontefice ha quindi ringraziato la delegazione della Guardia costiera per "il servizio svolto con coraggio e dedizione a favore dei più poveri".
I presenti, segnala una nota diffusa dalla Sala stampa della Santa Sede, hanno raccontato al papa le "loro esperienze concrete, toccanti e impressionanti".
In queste ore l'emergenza profughi nel Mediterraneo è di nuovo massima. Sono decine i barconi soccorsi nel Canale di Sicilia dai mercantili in transito e, appunto, dalle motovedette della Guardia Costiera.
Le ultime notizie segnalano sull'isola di Lampedusa una presenza di 1200 profughi, mentre il Centro di accoglienza dell'isola può ospitare un massimo di 400 persone. Una capienza ampliata, quindi, fino al triplo, che sta creando non pochi problemi. Tra i rifugiati anche 200 bambini e 100 donne. In molti casi hanno raccontato di essere stati costretti dai trafficanti ad imbarcarsi con le armi puntate addosso per una traversata pericolosa e su imbarcazioni inadeguate (Ansa 18 febbraio).
Papa Francesco ha ricordato il suo viaggio a Lampedusa – il primo che volle compiere fuori dal Vaticano nel 2013 - e ha lodato la solidarietà dei lampedusani con i rifugiati anche a costo di danni per il turismo sull’isola. Ha ricordato di aver inviato a Lampedusa il suo elemosiniere, Mons. Krajewski, a partecipare alle operazioni di recupero delle salme dopo il terribile naufragio dello scorso anno.
Il pontefice ha quindi ringraziato la delegazione della Guardia costiera per "il servizio svolto con coraggio e dedizione a favore dei più poveri".
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