Corriere della Sera
Il giudice della contea di Gwinnett, nello stato della Georgia, ha firmato l’ordine di esecuzione di Kelly Renee Gissendaner. La morte per iniezione letale avrà luogo alle 7 di sera di mercoledì 25 febbraio, a meno che in extremis il comitato per la grazia convocato il 24 febbraio non intervenga in suo favore.
Il giudice della contea di Gwinnett, nello stato della Georgia, ha firmato l’ordine di esecuzione di Kelly Renee Gissendaner. La morte per iniezione letale avrà luogo alle 7 di sera di mercoledì 25 febbraio, a meno che in extremis il comitato per la grazia convocato il 24 febbraio non intervenga in suo favore.
Kelly Renee Gissendaner |
Per chi si batte contro la pena di morte, il genere dei condannati alla sanzione estrema fa poca differenza. Per altri versi, il caso fa notizia.
Gissendaner rischia di essere la prima donna messa a morte in Georgia dal 1945. Le poche altre esecuzioni di donne nello stato risalgono addirittura al XIX secolo.
Il 5 marzo 1945 Lena Baker, un’afroamericana di 44 anni, finì sulla sedia elettrica per aver ucciso il suo datore di lavoro, un bianco di nome Ernest Knight. Il verdetto venne emesso da una giuria di uomini bianchi, al termine di un processo durato un solo giorno.
Sessant’anni dopo, lo stato della Georgia ha riconosciuto che Lena Baker non avrebbe dovuto essere messa a morte, avendo agito per autodifesa contro Knight, che l’aveva imprigionata e minacciata di morte se lo avesse lasciato.
Gissendaner è una delle 59 donne in attesa dell’esecuzione nei bracci della morte di 18 degli stati degli Usa.La prima esecuzione documentata di una donna negli Usa risale al XVII secolo: dal 1632 al 2014 ve ne sono state 574 di cui 15 dal 1977 (su un totale di 1402), l’anno del ripristino della pena di morte dopo un quinquennio di moratoria.
Le ultime tre esecuzioni di donne (una nel 2013 e due nel 2014) hanno avuto luogo tutte in Texas.
Riccardo Noury
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