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mercoledì 25 marzo 2015

Cambogia rifugiati Montagnard, governi e UNHCR in cerca di soluzione

MISNA
Questa settimana, l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite ha avuto colloqui con i rappresentanti del governo cambogiano e vietnamita per cercare soluzioni sul recente flusso di Montagnard che dal Vietnam cercano di entrare in Cambogia per chiedere asilo politico a causa della persecuzione etnica-religiosa.
Vivian Tan, portavoce regionale per l’ufficio delle Nazioni Unite dell’Alto Commissario per i rifugiati (Unhcr), ha detto al quotidiano The Phnom Penh Post che l’incontro aveva lo scopo di trovare una soluzione in linea con gli standard internazionali e gradita a tutte le parti.

Finora a 13 Montagnard è stato concesso lo stato di stato di rifugiati, altri 10 stanno discutendo le loro richieste di asilo a Phnom Penh, mentre 13 rimangono nascosti sulla zona di confine, nelle foreste della provincia di Ratanakkiri e, in diretta violazione della Convenzione sui rifugiati del 1951, decine di altri sono stati respinti in Vietnam senza un giusto processo. Secondo le dichiarazioni dei Montagnard respinti, le deportazioni sono il risultato di azioni coordinate da parte delle autorità vietnamite e cambogiane.

Nel 2002, la Cambogia, il Vietnam e l’Unhcr hanno raggiunto un accordo trilaterale per il rimpatrio volontario e tre anni più tardi, nel 2005, un protocollo di intesa tripartito è stato firmato per rimpatriare i profughi in condizioni controllate. Un rapporto del 2006 di Human Rights Watch (Hrw) ha evidenziato il problema dei rimpatriati che sarebbero nuovamente perseguitati per aver lasciato il paese e mette in seria discussione la credibilità del monitoraggio dei rimpatriati da parte dell’Unhcr.

“E’ da nove anni che tutto questo sta succedendo e ancora oggi i rifugiati e i richiedenti asilo parlano della stessa persecuzione religiosa” ha detto Suor Denise Coghlan del Jesuit Refugee Service in Cambogia, spiegando che fino a quando non finirà la persecuzione, è improbabile che i rifugiati accettino di tornare. Nel frattempo, per chi è ancora in clandestinità, una soluzione non è ancora stata trovata.

[PL]

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