Bangui - L'UNHCR rende noto e denuncia il rapimento di 16 rifugiati congolesi da parte dei ribelli LRA (Lord's Resistance Army), il cosiddetto Esercito di Resistenza del Signore in azione dal 1987, gruppo di guerriglia di ispirazione cristiana, che agisce soprattutto nel nord dell'Uganda, nel Sudan del Sud, nella Repubblica Democratica del Congo e, appunto, nella Repubblica Centrafricana.
Al suo vertice c'è Joseph Kony, un personaggio tanto tragico quanto pittoresco, che dice di essere il portavoce di Dio e interprete delle volontà dello Spirito Santo. Il gruppo è nato nell'alveo della cultura del popolo Acholi, dopo l'avvento dell'incrollabile presidente ugandese, Yoweri Museveni, fondatore del National Resistance Army, e dell'instaurazione di un governo formato prevalentemente da gruppi etnici dell'Uganda meridionale. Dieci anni fa Kony fu accusato di crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia, ma finora è riuscito a sfuggire alla giustizia.
Tre bambini mancano all'appello. Il 21 marzo scorso i 16 congolesi, di cui 15 rifugiati, sono così finiti nelle mani dei cosiddetti "ribelli" dell' LRA, nelle aree al confine tra la Repubblica Centrafricana (RCA) e la Repubblica Democratica del Congo, dove stavano sorvegliando i propri terreni. Tredici di loro, 2 donne e 11 uomini, sono stati rilasciati dopo due giorni ed hanno subito raggiunto a piedi il campo rifugiati situato nelle vicinanze di Zemio, nel sud-est della Repubblica Centrafricana. Alcune delle vittime erano ferite e una ragazza di 16 anni è risultata vittima di violenza sessuale. Tre bambini rifugiati mancano ancora all'appello.
Sono ancora in stato di shock. Il campo rifugiati di Zemio ospita 3.400 rifugiati congolesi provenienti dal territorio di Ango (Distretto Bas- Uele), in Province Orientale, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Già nel 2009 queste persone erano fuggite nella stessa provincia a causa delle atrocità commesse dai ribelli LRA. Tuttavia, questa settimana sono stati nuovamente vittime di violenze e torture. Subito dopo l'arrivo al campo, i rifugiati rilasciati sono stati trasferiti al centro sanitario di Zemio dove stanno ricevendo le cure mediche necessarie. Sono ancora in stato di shock e desiderosi di avere notizie sui rifugiati rimasti nelle mani dei ribelli. L'UNHCR insieme al partner International Medical Corps ha predisposto un servizio di assistenza socio-psicologica per aiutare le vittime ad affrontare il trauma subito.
Gli attacchi si sono intensificati. Inoltre, l'Agenzia intensificherà la diffusione di informazioni tra i rifugiati sulle condizioni di sicurezza, le attività dei ribelli LRA nella regione e i rischi associati all'attraversamento del confine tra i campi nella Repubblica Centrafricana e i propri terreni presenti nella Repubblica Democratica del Congo. Gli attacchi dei ribelli LRA nei villaggi al confine tra RCA e RDC si sono intensificati dopo l'arresto di Dominic Ongwen, uno dei principali comandanti dell'LRA, accusato all'inizio dell'anno di crimini contro l'umanità. Secondo i dati riportati da Catholic Relief Services, solo a febbraio l'LRA ha compiuto oltre 25 rapimenti in diversi villaggi nella parte nord-est della RDC, nelle vicinanze di Zemio e del confine.
Gli sfollati nelle aree con LRA sono 180 mila. Nel 2014, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) ha riportato un aumento degli attacchi dell'LRA sia nella Repubblica Centrafricana che nella Repubblica Democratica del Congo, segnalando in particolare la crescita dei casi di sequestro: dai 346 del 2013 ai 566 del 2014. Gli sfollati nelle aree della Repubblica Centrafricana e della Repubblica Democratica del Congo interessate dalla presenza dei ribelli LRA sono più di 180.000. Più di 30.000 persone sono state costrette a fuggire nei paesi limitrofi per sfuggire alle violenze (9.232 rifugiati centrafricani nella RDC; 3.388 rifugiati congolesi nella CAR; 15.769 rifugiati congolesi e 2.047 rifugiati centrafricani nel Sud Sudan).
Tre bambini mancano all'appello. Il 21 marzo scorso i 16 congolesi, di cui 15 rifugiati, sono così finiti nelle mani dei cosiddetti "ribelli" dell' LRA, nelle aree al confine tra la Repubblica Centrafricana (RCA) e la Repubblica Democratica del Congo, dove stavano sorvegliando i propri terreni. Tredici di loro, 2 donne e 11 uomini, sono stati rilasciati dopo due giorni ed hanno subito raggiunto a piedi il campo rifugiati situato nelle vicinanze di Zemio, nel sud-est della Repubblica Centrafricana. Alcune delle vittime erano ferite e una ragazza di 16 anni è risultata vittima di violenza sessuale. Tre bambini rifugiati mancano ancora all'appello.
Sono ancora in stato di shock. Il campo rifugiati di Zemio ospita 3.400 rifugiati congolesi provenienti dal territorio di Ango (Distretto Bas- Uele), in Province Orientale, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Già nel 2009 queste persone erano fuggite nella stessa provincia a causa delle atrocità commesse dai ribelli LRA. Tuttavia, questa settimana sono stati nuovamente vittime di violenze e torture. Subito dopo l'arrivo al campo, i rifugiati rilasciati sono stati trasferiti al centro sanitario di Zemio dove stanno ricevendo le cure mediche necessarie. Sono ancora in stato di shock e desiderosi di avere notizie sui rifugiati rimasti nelle mani dei ribelli. L'UNHCR insieme al partner International Medical Corps ha predisposto un servizio di assistenza socio-psicologica per aiutare le vittime ad affrontare il trauma subito.
Gli attacchi si sono intensificati. Inoltre, l'Agenzia intensificherà la diffusione di informazioni tra i rifugiati sulle condizioni di sicurezza, le attività dei ribelli LRA nella regione e i rischi associati all'attraversamento del confine tra i campi nella Repubblica Centrafricana e i propri terreni presenti nella Repubblica Democratica del Congo. Gli attacchi dei ribelli LRA nei villaggi al confine tra RCA e RDC si sono intensificati dopo l'arresto di Dominic Ongwen, uno dei principali comandanti dell'LRA, accusato all'inizio dell'anno di crimini contro l'umanità. Secondo i dati riportati da Catholic Relief Services, solo a febbraio l'LRA ha compiuto oltre 25 rapimenti in diversi villaggi nella parte nord-est della RDC, nelle vicinanze di Zemio e del confine.
Gli sfollati nelle aree con LRA sono 180 mila. Nel 2014, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) ha riportato un aumento degli attacchi dell'LRA sia nella Repubblica Centrafricana che nella Repubblica Democratica del Congo, segnalando in particolare la crescita dei casi di sequestro: dai 346 del 2013 ai 566 del 2014. Gli sfollati nelle aree della Repubblica Centrafricana e della Repubblica Democratica del Congo interessate dalla presenza dei ribelli LRA sono più di 180.000. Più di 30.000 persone sono state costrette a fuggire nei paesi limitrofi per sfuggire alle violenze (9.232 rifugiati centrafricani nella RDC; 3.388 rifugiati congolesi nella CAR; 15.769 rifugiati congolesi e 2.047 rifugiati centrafricani nel Sud Sudan).
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