Tel Aviv - Il 2014 è stato uno dei peggiorianni dell'ultimo decennio per quanto riguarda l'antisemitismo con un aumento di quasi il 40% di "atti violenti" contro ebrei o istituzioni ebraiche, specialmente in Europa occidentale e Nord America.
Lo rivela il rapporto del 'Centro Kantor' presentato oggi a Tel Aviv che indica in 766 il numero complessivo di questi atti (38% in più rispetto al 2013). La maggior parte dei casi è in Francia (164) e in Gran Bretagna (141) e anche in Italia dove i casi sono quasi raddoppiati passando da 12 a 23. Il rapporto del 'Centro Kantor per gli studi dell'ebraismo contemporaneo europeo è stato presentato all'università di Tel Aviv in occasione di 'Yom HaShoah' che in Israele ricorda lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. "Gli ebrei hanno capito, specialmente in Europa - ha sostenuto il rapporto - che non ci sono più tabù e restrizioni quando si tratta di manifestazioni antisemite.
La questione è quale futuro ci possa essere per le comunità e gli individui: non si tratta solo - ha aggiunto il rapporto - di avere maggiore sicurezza garantita dai rispettivi Stati, ma piuttosto della possibilità di condurre una vita pienamente ebraica in Europa sotto la protezione della polizia e delle armi". Il Centro ha anche messo in guardia su quanto sta accadendo nel 2015: secondo i dati l'antisemitismo continua incrementandosi anche nei primi mesi dell'anno in corso.
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