Ankara - Il governo del presidente islamico Recep Tayyip Erdogan ha dato il via alla corsa verso le elezioni politiche del 7 giugno, che un commentatore ha definito "forse le più importati della storia" del paese, con una "gigantesca censura" accusa oggi la stampa di opposizione.
Ad Ankara la tensione rimane alta dopo l'oscuramento ieri di Facebook, Twitter, Youtube e di altri 166 siti e le minacce a Google scattati per imporre la cancellazione delle immagini del giudice Mehmet Selim Kiraz ripreso con una pistola puntata contro il capo.
L'opposizione grida alla censura, Cumhuriyet parla di "democrazia dimezzata" e accusa il governo islamico di avere imposto "il maggiore black-out finora delle reti sociali" nel mondo. Yurt parla di "gigantesca censura" e di un "bando vergognoso", Birgun avverte che il paese richia di avviarsi verso "caos e censura" da qui al voto.
Erdogan già aveva bloccato per settimane Youtube e Twitter un anno fa dopo imbarazzanti rivelazioni in rete sulla 'tangentopoli del Bosforo'. Allora le due reti sociali si erano rifiutate di censurare i loro utenti. Questa volta in poche ore invece hanno oscurato in Turchia gli account con la foto che non piace al governo obbedendo all'ordine di un giudice di Istanbul.
L'accesso è stato sbloccato. Cosi ha fatto anche Google, rileva Hurriyet.
In parallelo sette quotidiani turchi critici con il governo islamico sono stati incriminati per "propaganda per un gruppo terroristico" per avere pubblicato la foto. Il pm Mehmet Selim Kiraz era stato preso in ostaggio la settimana scorsa da due membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano "giustizia" per un ragazzo ucciso dalla polizia durante le proteste di Gezi Park. Pm e rapitori erano morti nell'assalto delle teste di cuoio turche.
Erdogan già aveva bloccato per settimane Youtube e Twitter un anno fa dopo imbarazzanti rivelazioni in rete sulla 'tangentopoli del Bosforo'. Allora le due reti sociali si erano rifiutate di censurare i loro utenti. Questa volta in poche ore invece hanno oscurato in Turchia gli account con la foto che non piace al governo obbedendo all'ordine di un giudice di Istanbul.
L'accesso è stato sbloccato. Cosi ha fatto anche Google, rileva Hurriyet.
In parallelo sette quotidiani turchi critici con il governo islamico sono stati incriminati per "propaganda per un gruppo terroristico" per avere pubblicato la foto. Il pm Mehmet Selim Kiraz era stato preso in ostaggio la settimana scorsa da due membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano "giustizia" per un ragazzo ucciso dalla polizia durante le proteste di Gezi Park. Pm e rapitori erano morti nell'assalto delle teste di cuoio turche.
Il governo afferma che Kiraz è stato ucciso dai rapitori, ma vi è il sospetto che non sia cosi. I risultati dell'autopsia non sono stati resi pubblici. Il capo dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu ha chiesto vengano comunicati immediatamente al paese. L'avvio di fatto della campagna per le politiche con la presentazione oggi delle liste fa levitare ulteriormente la tensione. Erdogan chiede agli elettori una ampia maggioranza assoluta per il partito islamico Akp che gli consenta di cambiare la costituzione e imporre un regime presidenziale forte. 'Una dittatura' per l'opposizione.
I sondaggi danno però l'Akp in forte calo di consensi. L'opposizione spera in una prima sconfitta di Erdogan. Ma teme che da qui al voto una 'strategia della tensione" insanguini il paese. Per il quotidiano Yeni Akit l'attacco sabato al bus del Fenerhbace, vincitore del Trabsonspor, rientra in questa strategia "di una mente occulta" che cercherebbe di "creare il caos prima del voto". Due persone sono state arrestate a Trebisonda accusate di essere responsabili degli spari sull'autostrada lungo il Mar Nero contro il pulman dei calciatori del Fenehrbace. Avrebbero filmato con il cellulare l'agguato. Poteva finire in un bagno di sangue - e in una guerra civile fra tifoserie - se l'autista, colpito al volto, non avesse avuto il riflesso di fermare il pesante automezzo, evitando il peggio.
di Francesco Cerri
di Francesco Cerri
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