Roma – Si aggrava l’emergenza profughi in Burundi. Dallo scoppio degli scontri pre-elettorali a fine aprile, sono già oltre 105 mila le persone in fuga dalla violenza: tra loro, decine di migliaia di abitanti che, dopo essersi riversati alle frontiere, adesso hanno un immediato bisogno di cure mediche, acqua pulita, cibo e un riparo. Di fronte, un quadro umanitario in rapido deterioramento.
Nell’ultima settimana c’è stato infatti un aumento esponenziale del numero di rifugiati che dal Burundi sono scappati verso la Tanzania, dove adesso si trovano oltre 70 mila profughi, in maggioranza donne e bambini. Migliaia di famiglie che hanno cercato la salvezza attraverso il confine sul lago Tanganica nei pressi della spiaggia di Kagunga, alla frontiera tra Burundi e Tanzania, e dopo essersi spostati in barca a Kigoma, dove sono registrati, adesso sono stati trasferiti in autobus nel campo profughi di Nyarugusu nella parte occidentale della Tanzania.
Una situazione che adesso porta con sé l’alto rischio di insorgenza di malattie come il colera, a causa della mancanza di acqua potabile e servizi igienici adeguati. Per questo Oxfam, già presente in Tanzania, è al lavoro per soccorrere la popolazione attraverso la fornitura di acqua pulita, materiale sanitario e materiale per la costruzione di latrine, istruendo inoltre i profughi sulle corrette norme igieniche utili a prevenire la diffusione di malattie. “Stiamo monitorando il rapido aggravamento della delicata situazione politica in Burundi, ricordata ieri anche da Papa Francesco. – spiega la responsabile dell’Ufficio Africa di Oxfam Italia, Silvia Testi – Un quadro che, in vista delle elezioni presidenziali di fine giugno, potrebbe aggravarsi ulteriormente: con un enorme impatto umanitario sulla popolazione, sia all’interno nel paese che in tutta la regione con l’estendersi del conflitto.
Oxfam perciò chiede che tutte le parti in causa assicurino il rispetto dei diritti umani e la sicurezza di tutti i cittadini nel paese. L’obiettivo primario in questo momento è la protezione dei soggetti più vulnerabili. Un risultato che può essere raggiunto grazie ad un’azione di mediazione da parte della comunità internazionale, che coinvolga le organizzazioni della società civile nei negoziati, per arrivare una pace stabile”. “Le decine di migliaia di persone che hanno abbandonato le loro case in Burundi hanno urgente bisogno di riparo, acqua e servizi igienico-sanitari dato l’altissimo rischio di diffusione di malattie che sono costretti ad affrontare, vivendo in condizioni di sovraffollamento.- aggiunge il direttore di Oxfam in Tanzania, Jane Foster – I nostri operatori sono già al lavoro per fornire acqua potabile e servizi igienici ai rifugiati nei campi di accoglienza predisposti in Tanzania”.
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