Niamey - Le forze di sicurezza del Niger stanno commettendo violazioni dei diritti umani nella regione di Diffa, nell’est del Paese, dove a febbraio è stato dichiarato lo stato d’emergenza a causa delle incursioni della setta islamista Boko Haram, provenienti dalla vicina Nigeria.
Lo denuncia una nota inviata all’Agenzia Fides del Collettivo nigerino delle Associazioni della Società Civile, secondo la quale “un centinaio di migliaia di nostri compatrioti sono stati espulsi a forza dalle isole e dai villaggi del lago, lasciando dietro di sé non solo la loro storia ma anche i loro beni alla mercé di Boko Haram, rifornito in questo modo dal governo che pretende di combatterlo”.
Alle espulsioni si aggiungono altri provvedimenti coercitivi, come il divieto della vendita di pesce e di peperoncino nella regione, che stanno mettendo in ginocchio coloro che sono rimasti. (L.M.)
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