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mercoledì 13 maggio 2015

Roma, immigrato "clandestino" del Bangladesh salva una donna nel Tevere. Premiato con il permesso di soggiorno. Lezione per l'Europa?

Blog Diritti Umani - Human Rights
Nel clima attuale dove l'immigrato viene visto come una minaccia e nei giorni in cui gli Stati UE stanno discutendo davanti all'emergenza di centinaia di migliaia di persone che raggiungono l'Europa fuggendo dall'orrore della guerra e in migliaia perdono la vita e giacciono sul fondo del nostro mare, l'episodio di un giovane “clandestino”(sò che il termine non è giusto ma in questo caso lo voglio usare) del Bangladesh che, davanti ad una donna che sta perdendo la sua vita nelle acque del Tevere, si butta in acqua per salvarla,  diventa emblematico.
Il giovane Khalifa risponde ad una spinta naturale dove un uomo in pericolo va salvato anche al rischio della propria vita.
Il povero immigrato che proviene dal Bangladesh, un paese dove chi lavora guadagna 30 dollari al mese, non fa calcoli ma cerca di salvare la vita di questa donna sconosciuta.
Grande lezione! Per essere maestri non c'è bisogno di titoli riconosciuti ma di essere e restare umani.
Davanti al fenomeno dell'immigrazione l'Europa deve ritrovare e non perdere la sua anima. Per riuscirci forse deve avere l'umiltà di mettersi alla scuola di questo povero uomo che senza averlo scelto e desiderato è un maestro che può suggerire quale spirito debba orientare le importanti scelte che il Consiglio d'Europa sta facendo davanti a tanti uomini che sprofondano nel mare. Ma noi europei rischiamo di restare a guardare presi dai nostri ragionamenti e dai nostri calcoli. [ES]
Adnkronos
Ha visto una donna in balia delle acque del Tevere e si è tuffato per salvarla. Protagonista un trentaduenne del Bangladesh che ieri pomeriggio dopo aver notato una donna lanciarsi da Ponte Sublicio, è sceso fino alla banchina e si è tuffato riuscendo a raggiungerle e, con l’aiuto dei poliziotti intervenuti, l'ha portata in salvo. 


A recupero effettuato, l’uomo, con la donna in salvo tra le sue braccia, è riuscito a riavvicinarsi alla riva del fiume. La donna è stata trasportata direttamente al pronto soccorso del Fatebenefratelli dal gommone dei Vigili del Fuoco.

Il soccorritore è stato invece aiutato dagli agenti del Commissariato Celio che lo hanno accompagnato negli uffici di Polizia. In commissariato l’uomo è stato rifocillato e fatto riposare e gli sono anche stati dati abiti nuovi acquistati dagli stessi agenti. All’uomo, privo di regolari documenti, grazie al suo encomiabile comportamento, è stato rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari.

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