Budapest - Nel giorno in cui una "Brexit" sembra davvero possibile, Viktor Orban ne approfitta per tirare altri colpi contro Bruxelles: il premier ungherese chiede che la decisione sulla pena di morte, suo cavallo di battaglia da qualche giorno, rientri nelle competenze nazionali. E attacca pesantemente anche sull'immigrazione, lasciando intendere che non seguira' piu' le cattive regole europee.
Viktor Orban |
Alla radio pubblica di Budapest, durante la sua intervista settimanale, Orban e' ritornato sulla questione della pena capitale: e questo malgrado la 'tempesta' internazionale che avevano generato le sue parole sul tema, recentemente. Dopo i richiami del presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, e del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, arrivati la settimana scorsa, ieri, nella commissione giuridica del Parlamento europeo, Orban e' stato contestato in tutti gli interventi.
Il premier pero' e' sordo. E afferma che anche in altri paesi dell'Ue potrebbero esserci molte persone che credono nella necessita' della pena di morte. "Siamo per la formazione di un consenso in Europa sul fatto che la reintroduzione della pena di morte sia competenza nazionale. E poi, perche' dobbiamo pensarla come gli altri in materia?". Rispondendo a una domanda sulla sua posizione personale a riguardo, il leader di Fidesz ha fatto un distinguo: "Io sono per la vita, ma sono pronto ad accettare la pena di morte se la maggioranza della gente pensa che questa rappresenti una difesa piu' efficace contro il dilagare della criminalita'".
Orban e' a caccia di consensi, dopo le pesanti sconfitte elettorali subite nei mesi scorsi nel Paese: per questo cavalca quest'onda, sapendo che i sondaggi mostrano, in Ungheria, almeno un 60% di persone favorevole alla pena capitale. "So che molti si sentono piu' sicuri, se gli atti criminali piu' gravi possono essere sanzionati da una pena capitale. Chiedo a tutti di pensare un po' come reagirebbero se la loro famiglia fosse colpita da un assassinio".
Il secondo fronte sono le regole europee sull'immigrazione: Orban ha annunciato che Budapest non vuole rispettarle e si e' detto contrario all'idea dei contingenti. "Senza le regole cattive dell'Ue, che noi pensiamo di non rispettare in futuro, saremo capaci di difendere i cittadini ungheresi dal male dell'immigrazione clandestina", ha detto sempre alla radio. "E' un'idea folle quella di far entrare da qualche parte gli immigrati, e poi dividerli fra i paesi dell'Unione. Io mi opporro'".
Attualmente, il governo ungherese sta distribuendo agli elettori un questionario di "consultazione nazionale", domandando se concordano con l'affermazione che gli immigrati rappresentano un pericolo per il lavoro e le prestazioni sociali degli ungheresi, e se rappresentano una minaccia terroristica. Secondo gli interventi nel Parlamento europeo, queste domande, 12 in tutto, incitano l'odio contro gli immigrati, e fomentano il populismo.
di Peter Magyar
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