“Migliaia di bambini” lavorano nelle miniere d’oro del Ghana, in impianti per lo più “senza licenza o sfruttati in maniera artigianale”. La denuncia arriva dall’organizzazione non governativa Human Rights Watch che in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile ha reso noti i risultati di una sua indagine.
Ragazzi che spesso non hanno più di 15-17 anni vengono, in particolare, impiegati per il trasporto di pesanti carichi nelle gallerie delle miniere e sono a rischio di sviluppare malattie respiratorie o di essere avvelenati dal mercurio, che altri di loro usano per la lavorazione del minerale.
Ad arrestare il problema – nota Human Rights Watch – non bastano i controlli che sono effettuati regolarmente da 5 delle 6 aziende che si occupano di raffinare l’oro ghanese. In molte di queste ispezioni, infatti, ha spiegato la ricercatrice di HRW Juliane Kippenberg, si riscontrano carenze.
A mancare, in particolare è un monitoraggio costante e anche al governo ghanese, in questo senso, sono state attribuite responsabilità. Il locale ministero del lavoro, tuttavia, ha ribadito di non potere affrontare efficacemente il fenomeno “per un problema di risorse”.
Il dossier, presentato ad Accra, è il risultato di indagini condotte nelle regioni di Western, Central e Ashanti, intervistando decine di bambini-lavoratori nelle miniere d’oro. Questo minerale, dopo il petrolio, è la più importante fonte di reddito per il Ghana, che ne è il secondo produttore africano alle spalle del Sudafrica.
Ad arrestare il problema – nota Human Rights Watch – non bastano i controlli che sono effettuati regolarmente da 5 delle 6 aziende che si occupano di raffinare l’oro ghanese. In molte di queste ispezioni, infatti, ha spiegato la ricercatrice di HRW Juliane Kippenberg, si riscontrano carenze.
A mancare, in particolare è un monitoraggio costante e anche al governo ghanese, in questo senso, sono state attribuite responsabilità. Il locale ministero del lavoro, tuttavia, ha ribadito di non potere affrontare efficacemente il fenomeno “per un problema di risorse”.
Il dossier, presentato ad Accra, è il risultato di indagini condotte nelle regioni di Western, Central e Ashanti, intervistando decine di bambini-lavoratori nelle miniere d’oro. Questo minerale, dopo il petrolio, è la più importante fonte di reddito per il Ghana, che ne è il secondo produttore africano alle spalle del Sudafrica.
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